Domenico Ruiu – Il fotografo dei rapaci
Sono 1250 esemplari numerati a mano e autografati, 320 pagine e 500 foto a colori. Frutto di quasi 30 anni di attività, testimonianza della passione di una vita intera, l’eccezionale opera da collezione “Il fotografo dei rapaci”, sarà presentata dall’autore Domenico Ruiu.
Comunicato stampa
Sono 1250 esemplari numerati a mano e autografati, 320 pagine e 500 foto a colori. Frutto di quasi 30 anni di attività, testimonianza della passione di una vita intera, l’eccezionale opera da collezione “Il fotografo dei rapaci”, sarà presentata dall’autore Domenico Ruiu, mercoledì 29 maggio alle ore 18 presso il Museo Civico di Zoologia.
Una straordinaria monografia interamente dedicata ad aquile maestose, imponenti grifoni, astori, nibbi reali, falchi, gheppi e poiane. Non solo, il grande fotografo naturalista non si limita a ritrarre i rapaci, ma rivolge uno sguardo attento all’ambiente in cui vivono, riuscendo a cogliere paesaggi insoliti e suggestivi, spesso in luoghi pericolosi, ma senza disturbare la vita privata degli uccelli.
Un volume arricchito dal racconto di alcuni aneddoti personali dell’autore, come quelli legati al ritrovamento di una famigliola di gheppi all’interno di una piccola chiesa sconsacrata in mezzo alla campagna sarda. Le immagini raccolte da Ruiu mostrano, tra le altre, un adulto con le ali allargate dietro la croce di legno, posizione caratteristica detta a “Spirito Santo” che il gheppio assume in natura quando si ferma in aria battendo le ali per avvistare dall’alto le prede.
Museo Civico di Zoologia
Via Ulisse Aldrovandi, 18 – Roma
060608 +39 06 67109270
www.museodizoologia.it www.060608.it
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
è consigliabile la prenotazione al numero 06-67109270
Nato a Nuoro, in Barbagia, Domenico Ruiu è fin da bambino appassionato alla vita degli uccelli tanto da essere soprannominato “su puzonarju” ovvero uccellatore. Probabilmente la sua passione per i rapaci nasce inconsciamente nel 1956 quando ancora frequentava le scuole elementari: un incontro con un enorme grifone minaccioso e furente, suscitò in lui paura ma attrazione allo stesso tempo. Il suo grande amore per gli animali, lo porta intorno ai trent’anni ad abbandonare la sua attività di cacciatore, per assumere la veste di fotografo: iniziando con le specie vicino casa, quelle delle pianure e delle montagne sarde, per poi cercare altrove quei rapaci estinti nella sua terra. Autore di numerose pubblicazione è oggi uno dei più grandi fotografi naturalisti presenti in Italia.