Trame segrete
Trame Segrete presenta per la prima volta ad Arezzo le due artiste lucchesi, con una proposta nuova, personale ed emozionale, nella quale floral design e fotografia, due espressioni artistiche diverse tra loro, trovano singolare coniugazione.
Comunicato stampa
Oltre la pura visione
Messaggi subliminali in nuove forme
Dal 5 al 30 giugno 2013 in via Garibaldi 33 ad Arezzo, va in scena Trame Segrete, mostra di Beatrice Speranza ed Emy Petrini a cura di Tiziana Tommei. L’opening, Mercoledì 5 giugno alle h 18, avrà luogo presso Galleria33, per proseguire alla Vineria al 10, in piazza San Giusto.
Trame Segrete presenta per la prima volta ad Arezzo le due artiste lucchesi, con una proposta nuova, personale ed emozionale, nella quale floral design e fotografia, due espressioni artistiche diverse tra loro, trovano singolare coniugazione.
L’evento, patrocinato da Provincia di Arezzo e Garden Club Arezzo, realizzato con il supporto tecnico di Vineria al 10 e la collaborazione di Elle Adv marketing & comunicazione, conta due sedi espositive e altrettante mostre collaterali.
Galleria33 ospita il progetto inedito delle due artiste, Trame segrete, ad ingresso libero, con i seguenti orari: giov. e sab. h 17|19.30; ven. h 18.30|23.30, dom. h 11.00|13.00 e 17.00|20.00. Una sezione della serie fotografica La casa dei Libri, progetto di Beatrice Speranza, avviato nel 2009 e ispirato da Shakespeare & Co a Parigi, troverà location presso Vineria al 10 (aperto tutti i giorni, tranne il martedì, dopo le h 18). Infine, In fiore, composizioni di Emy Petrini, neo-premiate ad Artigianato a Palazzo - Firenze, saranno in mostra presso Erboristeria L’Alveare in Piazza Sant’Agostino, Arezzo, dal 5 al 30 giugno.
Galleria33 è lieta di accogliere l’opera di Beatrice Speranza ed Emy Petrini, due artiste dotate di un’energia creativa straordinaria e capaci d’intessere, attraverso la loro arte, un dialogo intimo e comunicativo con il riguardante.
Emy Petrini, floral designer, dopo gli studi accademici in Interior Design, Arte e Scenografia, si trasferisce in Galles, dove frequenta un corso avanzato di Floristry. Collabora con Replay, creando opere tra Roma, Parigi, Firenze e Berlino, dove, nel dicembre 2011 realizza un’installazione di grande suggestione: Il bosco incantato, un parallelepipedo di m. 10,50x6,50 di base e m 4,00 di altezza, rivestito interamente di materiale vegetale. Grazie a questo progetto, nell’ottobre del 2011 prende parte ad un simposio di scultori di fama internazionale nel Parco Nazionale della Sila, che diventa a sua volta location di un’altra grande installazione, Il nido. Partecipa, da protagonista, ad importanti eventi, esposizioni ed iniziative internazionali.
Beatrice Speranza, fotografa, in seguito al conseguimento della Laurea in Architettura, lascia che la sua sensibilità per l’immagine e la composizione fluisca spontaneamente nella fotografia. Le intuizioni di Beatrice nascono dall’osservazione del reale e dal desiderio di documentare mondi quotidiani, che stanno subendo drastici cambiamenti, come La casa dei libri, Portiere! Portiere! e Santi e Maddalene. Si cimenta anche in creazioni di design, grafica e video, ad esempio nella realizzazione di “Proteggi i tuoi sogni”, cuscini in legno e spine di rosa presentati in occasione di Oh! Nirica a Firenze nel 2011 e del video LiberaMente, con cui partecipa alla rassegna Naturazione nel 2012.
Nel 2009 incontra Emy Petrini: è l’origine di un sodalizio professionale ed emozionale che porta all’ideazione d’installazioni, che rappresentano il traslato del vivere umano e la costante ricerca di un immaginario accessibile solo attraverso un’immersione, senza filtri, nella dimensione reale.
Non una semplice mostra, ma lo snodo di un percorso: Trame Segrete mette in scena l’esito di sperimentazioni mosse dalla capacità di dare forma, attraverso media diversi, ad una ricerca interiore, che parte da un vissuto squisitamente personale. E’ la vita che scorre tra grovigli d’immagini e materiali diversi e che deflagra, con sensibilità, in opere nuove, coraggiose e incredibilmente belle. Una bellezza che non si limita all’estetica, perché ha in sé la forza di un contenuto, veicola un messaggio, parla di un sentire comune, di qualcosa di così profondamente umano da assumere valenza universale.
Un vortice che avvolge lo spettatore e sussurra di come tutto sia incessantemente in divenire, di quanto ogni oggetto, situazione, materiale o non, sia sottoposta ad un moto perpetuo. Opere che non vogliono dare risposte o certezze, ma imporre quesiti, richiamare l’attenzione e invitare l’uomo ad interrogarsi sulla sua natura, sul presente, esortandolo a mettersi in gioco.