Hugo Vallazza
L’associazione “Verein für Kunst und Kultur” e la Galleria Ghetta di Ortisei presentano insieme una mostra con opere del pittore gardenese Hugo Vallazza.
Comunicato stampa
La retrospettiva presenta una selezione significativa di 30 opere, in parte ancora inedite, su carta e su tela oltre a diversi disegni di piccolo formato.
L’esposizione offre così una visione d’insieme della produzione artistica di Vallazza, per molto tempo nota soltanto ad una ristretta cerchia di amici e a pochi esperti d’arte. Soltanto due anni fa, a quasi quindici anni dalla morte, sono state organizzate due importanti mostre – una presso Merano Arte e l’altra ad Ortisei – che hanno contribuito a riscoprire e a far conoscere anche ad un pubblico più ampio la sua opera.
Oggi, il lascito artistico di Vallazza che si contraddistingue per un’estrema coerenza e una forte originalità, può essere messo in relazione alle tendenze internazionali dell’astrattismo e dell’anti-forma degli anni tra il 1960 e 1980. È proprio questo confronto che permette di evidenziarne tutta la qualità e che giustifica l’attuale riconoscimento. Sono parte integrante dell’eredità di Vallazza anche numerosi scritti che riportano le riflessioni teoriche che si riflettono nell’intera produzione.
La mostra a Fié è un invito a riflettere su un artista per il quale la congruenza tra esperienze esistenziali e percezioni della natura e dell'arte era indissolubile. Per Vallazza, l’“arte” era una forma di esistenza intellettuale in netta contrapposizione ad una forma di consumo superficiale o ad un utilizzo esclusivamente materiale.
Hugo Vallazza (1955 – 1997) è nato ad Ortisei in Val Gardena. Dopo aver frequentato la Scuola d’Arte ad Ortisei ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti a Vienna nella classe di Max Weiler. Dopo il suo ritorno in Alto Adige espone in singole mostre personali e partecipa a mostre collettive a Lana, Ortisei, Novacella, Bolzano, Vienna, e, dopo la sua morte, a Merano ed Ortisei. Nel 2010, su incarico dell’Istituto Ladino Micurà de Rü, è stata fatta una catalogazione della sua eredità artistica ed è stata pubblicata un’importante monografia.