Building Utopia and Abstraction
Federico Bianchi Contemporary Art è lieta di presentare la mostra collettiva Building Utopia and Abstraction in galleria. Saranno presenti lavori, quasi tutti inediti.
Comunicato stampa
Federico Bianchi Contemporary Art è lieta di presentare la mostra collettiva Building Utopia and Abstraction in galleria, che inaugurerà il giorno 20 giugno 2013 alle ore 18.30 in Via Imbonati 12 a Milano. Saranno presenti lavori, quasi tutti inediti, di Giuseppe Armenia, Paola Di Bello, Radomir Damnjan, Zuzanna Janin, Tony Just, Jacopo Mazzonelli, Domenico Piccolo, Bert Theis, Magda Tothova, Alexander Wolff, Pierre Poggi, Jacopo Prina, Anna Orlikowska.
To construct a utopia is always an act of negation toward an existing reality, a desire to transform it.
Leszek Kolakowski, 1968 – La dimensione dell'arte astratta trova psicologicamente un senso nella ricerca di un mondo visionario, nuovo e modellato secondo forme che siano corrispondenti a degli ideali al di là della semplice dimensione formale/reale delle cose.
Costruire astrazione, o meglio astrarre in generale, porta a una visione utopica (nel senso di auspicata) degli spazi (nelle istallazioni partecipative di Bert Theis o nelle trasformazioni dei campi di calcio Pierre Poggi), oppure porta a una radicalizzazione delle forme del reale (nei lavori di Alexander Wolff, Radomir Damnjan e Jacopo Prina). Si parte dalla prospettiva del reale che si deforma nei lavori “natural-mente” di Paola Di Bello e nei dipinti di Domenico Piccolo per arrivare ad un oggetto o un concetto che si astrae esso stesso nei lavori di Giuseppe Armenia e Zuzanna Janin.
La cancellazione nella pittura di Tony Just si rifà al concetto base di astrazione, come realtà non immediatamente riconoscibile, perché come ben evidenziato da Hilton Kramer in “Abstaction and Utopia”, gli artisti che si rifanno all'astrazione non mettono in discussione l'esistenza del mondo materiale. I'obiettivo è quello di cambiarlo - per eliminare le imperfezioni al fine di apportare un'armonia ideale - ad un tempo sociale una spirituale, in ogni sfera terrena dello sforzo umano (“it did not question the existence of the material world. Its goal was change it - to eliminate its imperfections in order to etablish an ideal harmony, at once social an spiritual, in every sphere of earthly human endeavor.”). Tutto ciò è bel visibile nelle opere di Magda Tothova e Anna Orlikowska.
Citando sempre Kramer: “whereas theosophical belief is essentially religious in nature, utopian thought is fundamentally political, for it seks to realize its model of human perfection by bringing about a radical transformation of society and its institutions. while both envision an ideal future, it is in the nature of utopian thought to imagine that the particular "heaven" it hypothesizes can be created on earth.” mentre il credo teosofico è essenzialmente di natura religiosa, il pensiero utopico è fondamentalmente politico, perché tende a realizzare il suo modello di perfezione umana, portando una trasformazione radicale della società e delle sue istituzioni. Mentre entrambi immaginano un futuro ideale, è proprio della natura del pensiero utopico immaginare un particolare "paradiso" che si ipotizza possa essere creato sulla terra.
L'astrazione ha dunque in questa mostra un preciso valore ideale che innalza, trascende e amplifica la sfera dell'arte.