Guillermontalbano – 365
Installazione 365, una raccolta di tutta la spazzatura non organica giornaliera, una sorta di diario intimo in cui, l’artista ogni giorno, insieme al quotidiano “La Repubblica” dispone e conserva minuziosamente in teche di legno di 30 cm.
Comunicato stampa
Installazione 365, una raccolta di tutta la spazzatura
non organica giornaliera, una sorta di diario intimo in
cui, l’artista ogni giorno, insieme al quotidiano
“La Repubblica” dispone e conserva minuziosamente in
teche di legno di 30 cm.
La memoria di 365 giorni (2011/2012), un anno di vita
vissuta, passata, che non c’è più e che resta
incapsulata in ogni box.
A testimoniare il passare del tempo, è la vana speranza
che qualcosa rimanga fermo, immobile.
Ci sono vari livelli di lettura in 365 per ognuno che
osserva; potrebbe essere interpretata come il ritratto
del consumismo di oggi, l’antitesi del prerecycling,lo
spreco quotidiano di chili e tonnellate di materiale di
ogni genere per confezionare monoporzioni di finti
paradisi.
O, parafrasando il pensiero più intimo dell’artista, -
“una testimonianza dei giorni passati, di fatti accaduti
in Italia e nel mondo; gli avvenimenti più importanti,
un contrasto, un paradosso, tra il tutto e il niente
quotidiano, il vivere silenzioso comune a noi tutti”.
Guillermontalbano (Cordoba, Argentina), con la sua
installazione “365”
è stato selezionato tra i finalisti, lo scorso Marzo a
Venezia, alla settima edizione del Premio Arte Laguna.
VERNISSAGE 12 GIUGNO 2013 – 18.30 / 21.30
365
Dal giorno 31/03/ 2011 al 28/03/2012.
“Ho iniziato 365 come una sfida contro me stesso e allo
stesso tempo la possibilità di comunicare qualcosa di
inspiegabile che avevo nella testa, la volontà di provare a
fare un manifesto intimo che poteva avere un senso per
pochi o forse per nessuno che però, tuttavia doveva e
poteva essere fatto.
Mi sono sentito strumento di 365 e non un galante artista
protagonista delle sue ossessioni, un operaio al lavoro di
qualcun altro, di uno sconosciuto spettatore.
Per 365 ho raccolto la spazzatura, i rifiuti non organici
di ogni giorno e li ho disposti in una scatola quadrate di
legno di 30 cm costruita da me e, con in fondo incollata la
prima pagina de “La Repubblica” a testimoniare il giorno e
le cose che succedevano in Italia e nel mondo, gli
avvenimenti più importanti, un contrasto, un paradosso tra
il tutto: il mondo, e il mio niente quotidiano, il mio
vivere silenzioso, come viviamo tutti noi le nostre vite.
Il lavoro è stato impegnativo: la ricerca estetica per ogni
box, non è stata lasciata al caso; valutare i contenuti
della giornata, il tempo di pensare ogni singolo spazio,
realizzarlo, aspettare a che si fissasse e dopo appenderli
alla parete della mia camera e poi di tutta la casa.
Con il tempo mi sono trovato a vivere come in un sarcofago
egiziano, come un moderno faraone che al posto di portare
con se gli ori e i tesori si porta la porcheria, che in
realtà non è il rifiuto, è una delle cose più importanti
che voglio conservare : la memoria .
Ho vissuto per più di un anno dentro un libro, un diario di
me stesso, dentro la memoria di 365 giorni vissuti, pieni,
salvati dall’oblio, dalla morte. 365 è la memoria di un
anno di vita che non c’è più ma che tuttavia resta
incapsulato in ogni box.
Ci sono molti livelli di lettura in 365 per ognuno che la
osserva, la gente approccia con curiosità e simpatia, c’è
chi ride vedendo le scatole di preservativi, chi calcola
quanta coca-cola ho bevuto, cosa ho mangiato... poi però,
anche involontariamente si incomincia a pensare e ad andare
oltre, a pensare al mondo, al tempo, alle cose che
mangiamo, al riciclo, alle cose che sono successe, alle
cose belle, alle cose brutte, alle cose tristi, alle
ingiustizie. Ognuno può dare una sua propria lettura e
interpretazione”.
31 marzo 2013 guillermontalbano