Una vaga sensazione di assenza

Informazioni Evento

Luogo
PAN - MUSEO DELL’IMMAGINE
Via Dei Mille 60, Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal lunedì al sabato (escluso il martedì) dalle 09.30 alle 19.30
Domenica dalle 09.30 alle 14.30

Vernissage
21/06/2013

ore 18

Contatti
Email: associazionedivago@gmail.com
Artisti
Simona Castaldo, Simone Bubbico
Curatori
Fabio Cafagna
Generi
arte contemporanea, doppia personale

L’evento propone l’incontro di due artisti di provenienza diversa, l’artista piemontese Simone Bubbico e l’artista partenopea Simona Castaldo, e l’incontro tra tipologie di lavori molto differenti per quanto riguarda le tecniche artistiche utilizzate, accomunati però da un’unica tematica: l’assenza, il senso di vuoto ed incertezza.

Comunicato stampa

L’Associazione Divago nasce un anno fa dall'entusiasmo di quattro giovani napoletani con il proposito di operare sul proprio territorio e favorire la sinergia tra le diverse realtà artistiche della città di Napoli attraverso iniziative che ne mostrino il potenziale nascosto, spesso dimenticato, celato tra i suoi inesauribili tesori.
Tra le sue iniziative, si è dato il via ad un ciclo di mostre rivolte a giovani artisti del territorio e non, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere la ricerca artistica delle generazioni emergenti, di creare un canale facilitato di dialogo con strutture e spazi espositivi ed aprire la strada ad un confronto diretto con la città di Napoli.
Grazie al contributo di Fabio Cafagna, curatore della mostra, e di Arteco, associazione torinese che opera dal 2010 nel campo della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico storicizzato e contemporaneo, si è potuto dare vita al progetto espositivo Una vaga sensazione di assenza, che si terrà al PAN | Palazzo delle Arti di Napoli dal 21 giugno al 14 luglio 2013. L’evento propone l’incontro di due artisti di provenienza diversa, l’artista piemontese Simone Bubbico e l’artista partenopea Simona Castaldo, e l’incontro tra tipologie di lavori molto differenti per quanto riguarda le tecniche artistiche utilizzate, accomunati però da un’unica tematica: l’assenza, il senso di vuoto ed incertezza.
Velature e trasparenze per le opere grafiche di Simona Castaldo, luci ed ombre per le misteriose installazioni e le sculture effimere di Simone Bubbico, suggeriscono sensazioni ed emozioni che nascono dall'osservazione della società contemporanea ed evocano sentimenti di fragilità ed incertezza. Il mezzo espressivo si fa, dunque, metafora calzante, capace di esprimere il rapporto tra presenza e assenza e la ricerca di un proprio senso di appartenenza.

Simone Bubbico nasce a Torino nel 1984, vive e lavora a Lombriasco (TO). A partire dal 2010 ha iniziato ad interessarsi alle ombre e alla loro forza espressiva, osservando l'ambigua relazione che intercorre tra l'elemento fisico e la proiezione della sua ombra nello spazio. Avendo da sempre analizzato nel suo lavoro i caratteri psicotici e le fobie della società contemporanea, l'ombra è presto diventata un perfetto mezzo espressivo capace di esprimere in maniera intuitiva il rapporto tra presenza e assenza. Simone ha avuto occasione di esporre questo ciclo di opere a Roma, Torino ed in altre città del nord Italia, in numerose esposizioni collettive e in tre mostre personali.

Simona Castaldo, nata a Napoli nel 1984, vive e lavora a Torino, dove ha avuto modo di sviluppare la propria poetica ed emergere nell'ambiente artistico locale con una mostra personale e la presenza in svariate esposizioni collettive. Dal 2011 ha incentrato la sua ricerca artistica sul rapporto tra l’individuo e il suo spazio intimo, sottolineando nelle proprie opere il senso di incertezza che si avverte nella società contemporanea causato dalla mancanza di orizzonti e prospettive certe per il futuro. Ha dato vita, quindi, ad una serie di lavori dedicati allo spazio abitativo dell’uomo, il luogo per eccellenza dove cercare un proprio senso di appartenenza e di stabilità, riducendolo in frantumi, facendo vacillare ogni certezza, facendo di esso lo specchio della precarietà odierna.