Claudia Losi / David Murphy

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MONICA DE CARDENAS
Via Maistra 41 CH-7524 Zuoz - St. Moritz, Zuoz, Switzerland
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 15 - 19

Vernissage
27/07/2013

ore 18

Artisti
Claudia Losi, David Murphy
Curatori
Alma Zevi
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Quest’estate a Zuoz Losi presenta un’importante serie di nuovi lavori ed alcune opere precedenti, collegate da un unico filo conduttore. Project Room: David Murphy – New Basics.

Comunicato stampa

Claudia Losi - Biologia della prossimità

Siamo felici di annunciare la prima mostra personale in Svizzera dell’artista italiana Claudia Losi.
Interessata alle scienze naturali, così come agli aspetti storici e antropologici dei fenomeni, Claudia Losi utilizza di volta in volta tecniche diverse come la scultura, il ricamo, la fotografia, il disegno, il video, ricalcando nel suo lavoro i ritmi di trasformazione della terra nella sua naturalità e nel suo essere suolo per l’uomo, nel tentativo di lanciare uno sguardo più intimo sul mondo, unitamente a quello più propriamente oggettivo e scientifico. Tra progetti comunitari, performances, paziente lavoro manuale, lunghi itinerari a piedi, l’artista esplora il concetto di narrazione attraverso l’arte, spesso usando le sue indagini per collegare e creare nuove comunità di interazione umana.

Quest’estate a Zuoz Losi presenta un’importante serie di nuovi lavori ed alcune opere precedenti, collegate da un unico filo conduttore. Il nucleo centrale è rappresentato dal progetto Biotopes, 2013. Si tratta di sculture in cemento e in tessuto che rappresentano, stilizzate, delle simbiosi: l’associazione intima, spesso obbligata, fra organismi, animali o vegetali, di specie diverse. Claudia Losi è partita da una versione in tessuto e imbottitura, da cui ha tratto per alcune un calco in cemento: materiale povero e poroso che, se posizionato all’aperto, si trasformerà in breve in un laboratorio vegetale.
Sono immagini composite, trasformate partendo da casi di simbiosi reali (un embrione di salamandra e delle alghe; un cervo e uccelli che mangiano insetti parassiti) o irreali, che creano un bestiario / erbario immaginario, alimentato da un’iconografia che dal medioevo, attraverso il barocco e i racconti popolari, giunge fino ai giorni nostri (per esempio dei licheni su una roccia e un palco di corna).
Accanto a questo ciclo di lavori troviamo una serie di nuove sculture arborescenti: rami che sorreggono orbite di gomitoli neri (Standing Sticks) e coni di legno sabbiati che si espandono in prolungamenti di cartapesta (Roots Nowhere). In una delle stanze troveremo una scala in legno ricoperta completamente in grafite, che sostiene un paesaggio in miniatura: la riscrittura tridimensionale di un microcosmo vegetale (Su quella scala salirono le mie parole), a cui si accosta Stazione di cielo, un parallelepipedo irregolare, in cui uno dei lati è speculare all’altro, anch’esso ricoperto di grafite e intarsiato di piccole pepite d’argento.
Claudia Losi è nata a Piacenza nel 1971, dove vive e lavora. Attualmente una sua installazione è in mostra al Museo MAMbo a Bologna; nel 2010 ha esposto al Museo MAXXI a Roma, dove due sue opere sono state acquisite per la collezione permanente del museo; ha partecipato a mostre collettive al MAGASIN Centre National d'Art Contemporain di Grenoble, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano e alla Royal Academy di Londra. Nel 2008 ha presentato mostre personali al Museo Marino Marini di Firenze, allo Stenersen Museum di Oslo e all’Ikon Gallery di Birmingham. Sempre nel 2008, insieme ad Hamish Fulton, ha esposto presso Marrana Arte Ambientale a Monte Marcello-La Spezia. Nel 2007 ha partecipato alla Sharjah Biennial 8 negli Emirati Arabi Uniti.
Project Room: David Murphy - New Basics

David Murphy (1983) è un giovane scultore inglese. Alla base del suo lavoro c’è un’istintiva sensibilità verso le textures e le qualità dei materiali più comuni. Questo suo modo di lavorare lo porta a creare figure e forme indefinibili e misteriose, ma in qualche modo anche familiari e riconoscibili.
In questa mostra egli presenta alcuni nuovi lavori su carta, su tavole di gesso e su legno grezzo, ai quali si aggiungono quattro nuove sculture in acciaio di cui una appositamente concepita avendo in mente il giardino della galleria. Le sculture per l’interno, da adagiare semplicemente sul pavimento o su di un tavolo, sono realizzate piegando e “tessendo” l’acciaio e formando così degli anelli in una composizione finale a spirale composta da cerchi concentrici di grande leggerezza ed eleganza.
La grande scultura per l’esterno, di quasi quattro metri per due, è una griglia di acciaio che richiama le geometrie dei lavori di Carl Andre, suggerendo però al contempo l’idea di una sovradimensionata struttura tessile. Con un coerente richiamo a questa scultura, anche i lavori bidimensionali creano efficacemente l’effetto illusorio di una superficie modellata tridimensionale.
Le sculture di David Murphy sono come disegni nello spazio. Questo continuo gioco tra linee e volumi, tra spazio e luce è elemento centrale nel suo lavoro. In queste nuove opere, il suo carattere distintivo è addolcito da delicatezza e ritmo. Queste caratteristiche rendono edotta la sua esplorazione di schemi che definiscono e ripropongono i modelli di forme organiche, particolarmente sulle tavole di legno. I suoi lavori agiscono come una lente di ingrandimento che indaga il microcosmo e il macrocosmo di strutture presenti in natura come tessuti, foglie, cellule, rivelando le loro parti nascoste o invisibili, pur rimanendo fondamentalmente astratti.

La modalità con cui David Murphy utilizza il colore nella sua ricerca sulla forma, è raffinata ed essenziale per permetter il nostro coinvolgimento emotivo nei confronti dell’opera stessa: si può notare come la sua tavolozza includa sfumature che vanno dal giallo scuro al nero- rossastro al grigio-blu. La ricerca e la fonte dei colori di questa mostra è significativa: le sue opere pittoriche presentano infatti una gamma cromatica che trae origine dalle tonalità tradizionalmente utilizzate per le facciate delle case engadinesi. La scorsa estate David Murphy ha trascorso un periodo in Engadina durante la sua partecipazione alla collettiva YES / Young English Sculptors alla Fondazione Not Vital ad Ardez. Durante la sua permanenza ha potuto godere del luogo in molte sue sfaccettature e oggi, con questa mostra, da estraneo, offre a coloro che hanno famigliarità con l’Engadina, un nuovo modo di apprezzare la topografia locale, grazie alla ricca ispirazione data dalla straordinaria luce che caratterizza questi paesaggi.

Mostra curata da Alma Zevi