American Way of Life – from the Seventies….
La galleria Paola Meliga conclude questo ciclo espositivo – prima delle vacanze estive – proponendo una mostra dedicata allo stile di vita americano dagli anni 70 in poi.
Comunicato stampa
La galleria Paola Meliga conclude questo ciclo espositivo – prima delle vacanze estive – proponendo una mostra dedicata allo stile di vita americano dagli anni 70 in poi.
Una tri-personale di artisti eclettici, realisti, emozionali che hanno vissuto il vero senso del “way of life americano”. Due di loro sono americani e già conosciuti al pubblico che segue la galleria: Leslie Krims e Arthur Tress, il terzo è un fotografo torinese, ma americano d’adozione, Roberto Brosan, allievo di Leslie Krims alla fine degli anni ’60.
Un’esposizione che illustra gli U.S.A. in un arco temporale che spazia dagli anni 70 per arrivare ai giorni nostri.
Gli anni '70 sono anni di libertà, di trasgressione, di lotte politiche, di contestazioni scaturite dalle tensioni generazionali, e comportamenti aggressivi. Il sesso e, purtroppo, anche le droghe, diventano parte integrante dello stile di vita tra i più giovani. Gli anni '70 sono stati però caratterizzati da un'ondata artistica di tale intensità e creatività che non ha eguali negli ultimi anni.
Uno spettacolo che, pur iniziando in questo decennio, mette da parte l'accuratezza storica prediligendo un viaggio nei concetti e nei fatti che precedono e seguono l'epoca. Un viaggio di personaggi tra loro collegati dal tentativo di uscire dall'ordinario di regole e convenzioni dettate da un potere sempre più distante dalla vita vera.
Krims
Spregiudicato al di fuori da ogni regola, da quasi 40 anni mette in discussione e dissacra tutti gli stereotipi della società americana, ridicolizzando i miti, l'american way of life, i riti della middle class, coinvolgendo criticamente anche gli aspetti religiosi e contro ogni forma di finto perbenismo politico.
I suoi lavori nascono da un umorismo oscuro, sinistro, spietato, il quale racconta fantasie e realtà sentite a livello individuale quanto collettivo.
Arthur Tress
Una dimensione che si allontana dal semplice aspetto documentaristico per focalizzarsi in un orizzonte molto più ampio.
Tress fotografa il “realismo magico,” che combina elementi tratti dalla vita quotidiana e dalla sua fantasia scenografica, creando così il marchio distintivo di una regia inventiva.
Tress si inserisce magistralmente con tre sue opere, stacca la realtà quotidiana inscenando un’America sognatrice. In questi tre scatti in esposizione, i personaggi sono caricaturali ed "emblematici" proprio dell’America: un surfer, un ragazzo in acqua sotto il ponte di Verazzano (NYC), un anziano immerso nella melma di Central Park NYC.
Roberto Brosan, nato a Merano nel 1946, vive e lavora a New York. La sua famiglia si trasferisce negli anni ’60 negli Usa. Nel 1966 accede – vincendo una borsa di studio – al corso di fotografia presso il Rochester Institut dove nel 1970 si laurea in fotografia; allievo proprio in questi anni Newyorchesi di Leslie Krims.
A New York inizia a lavorare per vari fotografi, l’ultimo dei quali è Pete Turner. Dal 1973 avvia il proprio studio professionale occupandosi prevalentemente di pubblicità.
Fra i suoi clienti vi sono: Time (è stato ideatore di molte copertine divenute famose), Fortune, Smirnoff, Sony ecc… In Italia ha lavorato per Sorin, Trau ecc…
A lato della sua attività professionale non ha mai interrotto una sua ricerca personale che vede esclusivamente l’uso del bianco/nero, come le foto esposte nella presente mostra.
I suoi scatti sono tutti mirati all’identificazione di quella che era (e che tuttora è) la quotidianità della vita americana.
Cataloghi degli artisti in visione.