ARType archetipi della videoarte
La mostra indaga le forme espressive della videoarte e della manipolazione dell’immagine, attraverso le opere di trentasei artisti italiani contemporanei, raggruppate in sei archetipi: il rito, il gioco, il territorio, il gesto, il viaggio, il sé.
Comunicato stampa
ARType nasce dal desiderio di sondare alcuni archetipi dell’immaginario contemporaneo, elementi primordiali della cultura umana esplorati attraverso lo sguardo dell’arte. Il neologismo a cui si ispira il titolo di questa mostra è dato infatti dall’accostamento dei termini “arte” e “archetipi”, nella loro variante anglofona, con la convinzione che il linguaggio sperimentale del video d’artista rappresenti una via d’accesso privilegiata per osservare la complessità degli assetti antropologi nel mondo d’oggi.
La mostra è promossa dal Comune di Vicenza – Assessorato alla Crescita e dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, realizzata in collaborazione con l’Università di Bologna – Videoart Yearbook, e con il contributo di AIM Energy.
I curatori – Guido Bartorelli, Paolo Granata, Silvia Grandi, Fabiola Naldi, Stefania Portinari, docenti nelle università di Bologna, Padova e Venezia – hanno selezionato per questa mostra le opere di trentasei artisti italiani contemporanei, raggruppandole in sei archetipi, sei ambienti immersivi di proiezione allestiti nel prestigioso spazio palladiano: il rito, il gioco, il territorio, il gesto, il viaggio, il Sé.
L’idea di archetipo, che abbraccia trasversalmente l’intera storia del sapere umano, dalla tradizione classica alle scienze umanistiche novecentesche, assume nel mondo dell’arte una valenza simbolica di proporzioni ancora maggiori, che attraverso l’intervento dell’artista traspare nella sua accezione mondana. Le forme archetipali dell’esistenza umana plasmano infatti, in maniera tacita e sommessa, le sfere dell’ordinario; condizionano le abitudini, influenzano gli atteggiamenti, i piccoli gesti quotidiani. E tutto ciò accade perché gli archetipi sono forme originali – arché/týpos –, manifestazioni ancestrali dell’immaginario simbolico, espressioni dell’inconscio collettivo radicate negli spazi reconditi del sé, che reiterano se stesse, all’infinito.
Destino dell’arte è infrangere questa monotona sequenza. Gli artisti, da sempre, si sono fatti interpreti di una “visione”; e a ciò non si sottrae quell’ampia compagine di sperimentatori dalle belle pensate che opera attraverso il linguaggio del video, il mezzo espressivo che per vocazione tende a scardinare i meccanismi ordinari dell’assuefazione visiva.
Le opere in mostra aspirano dunque a tracciare una mappa antropologica dell’immaginario contemporaneo, svelare alcuni tratti dell’inconscio visivo, evocare le esperienze primordiali dell’esistenza umana per riscoprire, in un mondo affollato di immagini, l’irresistibile fascino degli archetipi.
Gli artisti: Aldo Giannotti & Markus Hofer Alessandra Caccia Angelo Sarleti Audrey Coïaniz Basmati Bianco Valente Botto & Bruno Bruno Muzzolini Christian Niccoli Danilo TorreDavide Bertocchi Debora Vrizzi Diego Zuelli Donato Sansone Enrico Bressan Filippo Berta Gabriele PiccoGiovanna Ricotta Giovanni Kronenberg Karin AndersenKensuke Koike Luca Coclite Marcantonio Lunardi Marco Morandi Massimiliano Nazzi Michael Fliri Michela FormentiNatalia Saurin Rebecca Agnes Riccardo Benassi Sergia Avveduti Silvia Camporesi Stefano Cagol T-Yong ChungVirgilio Villoresi Virginia Mori