Tecniche miste su schermo
Queste due serate costituiscono solo un piccolo approccio alla sperimentazione audiovisiva, mettendo a confronto la produzione del passato con quella odierna, sottolineandone così costanti e differenze, fratture e affinità.
Comunicato stampa
Da un secolo circa, a partire dal Futurismo, in Italia gli artisti si sono misurati con le immagini in movimento. Prima con la pellicola, poi con il videotape, infine con il digitale, attraverso livelli e gradi di ricerca sempre differente, a volte orientata verso la narrazione, altre verso la performance o il documentario, altre ancora supportata dall’ausilio di tecniche e tecnologie di animazione.
Queste due serate costituiscono solo un piccolo approccio alla sperimentazione audiovisiva, mettendo a confronto la produzione del passato con quella odierna, sottolineandone così costanti e differenze, fratture e affinità. L’occasione è tra l’altro offerta dalla recente pubblicazione di un’antologia in dvd di film d’artista degli anni ’60-’70, Lo sguardo espanso, edita da Rarovideo; l’antologia raccoglie cortometraggi di autori come Schifano, Angeli, Gioli, Nespolo, Granchi, Baruchello, Patella, Bignardi e Sambin, protagonisti di una importante stagione creativa.
Tale stagione si concentra soprattutto a Roma e che viene raccontata nel documentario Tecniche miste su schermo – il cinema sperimentale a Roma 1965-1975. Il presente è invece rappresentato da un omaggio a due apprezzate figure della videosperimentazione: Debora Vrizzi e Antonello Matarazzo, che presenteranno davanti al pubblico – in una conversazione con il curatore Bruno Di Marino – una selezione delle loro opere.