Michael Ajerman – inatteso/unexpected
L’intenso percorso pittorico è popolato di figure, in-attesa, e gli spazi visivi di Ajerman sono intrisi di cromie dense e tendenti a un’intima riflessione sulla vita, ed è proprio questa indagine pittorica, fluente e di “profonda saturazione dei colori”, come egli stesso svela, a rendere i suoi lavori accattivanti nel panorama artistico internazionale, siano essi tele dipinte ad olio o acquerelli su carta.
Comunicato stampa
La Galleria MARCOROSSI artecontemporanea di Pietrasanta, nei mesi di agosto e settembre 2013, presenta la mostra personale di Michael Ajerman; un dinamico e giovane artista di origine newyorchese che oggi vive a Londra e già da alcuni anni si è distinto in Italia grazie alla collaborazione con MARCOROSSI artecontemporanea.
L’intenso percorso pittorico è popolato di figure, in-attesa, e gli spazi visivi di Ajerman sono intrisi di cromie dense e tendenti a un’intima riflessione sulla vita, ed è proprio questa indagine pittorica, fluente e di “profonda saturazione dei colori”, come egli stesso svela, a rendere i suoi lavori accattivanti nel panorama artistico internazionale, siano essi tele dipinte ad olio o acquerelli su carta. In mostra, infatti, sarà possibile individuare la componente espressionistica della sua arte che scaturisce dal colore, inteso come strumento vitale di creazione e luce che contamina ogni cosa, producendo una sensazione perturbante e poetica allo stesso tempo. L’atmosfera pittorica s’intride di un irreale senso ermetico, dove i soggetti divengono “carne” immobile, posati e lasciati respirare, in antri prospettici rossi o blu, su calde spiagge assolate o gelide, nella penombra di sottotetti, in cerca di identità, come suggerisce Antonio D’Amico.
Michael Ajerman dipinge interiors, interni abitativi, entro cui colloca “anime” che conosce, con le quali ha un legame d’amicizia, anche se gli capita di soffermarsi su corpi a lui sconosciuti e di ognuno di loro, indifferentemente, coglie l’inatteso gesto in posa, non il loro nome, il loro io. È per tale ragione che spesso ritorna sugli stessi soggetti, come con Woman by a Window (donna alla finestra), esplorandoli con differenti variazioni cromatiche per ottenere nuovi significati e provocare nuove riflessioni in chi guarda. Negli acquerelli, quasi sempre ritratti di care amiche, disegno e colore diventano indistinguibili, sono la stessa cosa. Il tratto gestuale e la composizione sono già parte di un tutt’uno al momento della loro concezione, si prevedono vicendevolmente [Stefano Castelli].
Michael Ajerman è nato nel 1977 a New York e ha compiuto studi artistici negli Stati Uniti vincendo il British Institute Royal Academy Award. Oggi vive e lavora a Londra. Dal 1999 ha esposto in numerose gallerie internazionali. Fuori dalla sua patria nativa e da quella adottiva, i lavori di Ajerman hanno riscontrato successo in Cina, con una collettiva all’Old Ladies House Art Spaces di Macao nel 2006 e in Israele con la personale The Good, the Bad and The Ugly alla Rotschild Fine Art di Tel Aviv nel 2009. Nel 2010 ha esposto la personale Third Floor, nella Galleria Marcorossi di Verona e nella galleria Eventinove artecontemporanea di Torino, alla Transition Gallery di Londra e, tra il 2010 e l’inizio 2011, alla Toomey Tourell Fine Art a San Francisco. Negli ultimi due anni ha partecipato a importanti rassegne a Londra e ha presentato a Milano da Marcorossi artecontemporanea la personale Inatteso/unexpected, a cura di Antonio D’Amico.