RectoVerso

Informazioni Evento

Luogo
MUSEI CIVICI DI PALAZZO D'AVALOS
Piazza R.v.pudente , Vasto, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
23/08/2013

ore 19

Contatti
Email: artcomunicazione@gmail.com
Artisti
Miranda Gibilisco, Emanuela Barbi
Curatori
Mariano Cipollini
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Un’esposizione incentrata sul rapporto tra “la natura delle cose e le cose della natura”, che mostra, attraverso le opere presentate, le trasformazioni liriche della stessa, puntando senza esitazioni su personalissime riletture dagli aspetti spiccatamente intimisti.

Comunicato stampa

Il 23 agosto 2013, le Sale Nobili di Palazzo D’Avalos a Vasto (CH) ospiteranno l’apertura della mostra RECTOVERSO, ideata e curata da Mariano Cipollini che vede protagoniste le artiste Miranda Gibilisco ed Emanuela Barbi. La mostra, fortemente voluta dall’amministrazione comunale, s’inserisce all’interno di un circuito strettamente culturale che da sempre caratterizza le scelte della città di Vasto, ponendola di fatto tra i luoghi più attenti ed illuminati in tal senso. I lavori delle due artiste, pur nascendo da esigenze narrative diverse ed a tratti contrastanti, ci permettono di esplorare attraverso il paesaggio, inteso nel senso più ampio del termine, una variegata gamma di argomenti che non sono altro che i fondamentali archetipi del pensiero umano. Un’esposizione incentrata sul rapporto tra “la natura delle cose e le cose della natura”, che mostra, attraverso le opere presentate, le trasformazioni liriche della stessa, puntando senza esitazioni su personalissime riletture dagli aspetti spiccatamente intimisti.
Attente osservatrici della natura, trascrivono attraverso installazioni dai forti contenuti narrativi con risvolti a tratti provocatori, personali tematiche esistenziali. Si rendono artefici di fondamentali elaborazioni del pensiero; ne colgono le trasformazioni che lentamente ed inesorabilmente modificano il nostro modo d’interagire con un esterno, ridisegnando, poi, nuovi e futuri scenari che scaturiscono da riletture introspettive dalle forti valenze sociologiche.
È sempre di paesaggio che si parla, anche se i confini del termine, soprattutto in questa mostra, sono talmente dilatati da contenere completamente e senza alcuna censura tutto quello che il pensiero, messo in condizione di generare, può restituirci. (Mariano Cipollini)