Michele Callai – Fronte-Retro
Come la sua opera pittorica e para-pittorica informale, che riassume poli opposti nell’infinito catturato nel finito scenografico della sua immanenza, il percorso artistico di Michele Callai fa il punto in divenire della sua ventennale “manifestazione”.
Comunicato stampa
Come la sua opera pittorica e para-pittorica informale, che riassume poli opposti nell’infinito catturato nel finito scenografico della sua immanenza, il percorso artistico di Michele Callai fa il punto in divenire della sua ventennale “manifestazione”.
Nell’antologica “Fronte-Retro”, che s’inaugura all’Ecomuseo dell’Alabastro di Castellina Marittima (PI), in Via Fratelli Rosselli, venerdì 23 agosto alle ore 18.30, il passato e il futuro costruiscono la doppia scena di un unico romanzo visivo, nei “capitoli” tuonanti di azione e contro-azione, racconti dall’ordinario, ma nella forza straordinaria di un dialogo misterioso assorbito nella materia e tracciato dal colore.
FRONTE-RETRO ha il linguaggio di sintesi estrema dei tempi contemporanei, e fra assemblaggi di ready-mades e pittura pura o contaminata, testimonia la carica espressiva di un artista che ha saputo confrontarsi, rinunciando alle tentazioni retoriche, con il carattere anche scomodo del suo tempo, recependo la capacità di resa drammatica, di compresenza degli opposti, dell’essenzialità compositiva dei maestri dell’informale.
“Il titolo suggerisce varie interpretazioni” conferma Michele Callai, “il davanti, la facciata e il retro delle opere, sia materialmente che metaforicamente” , testimoniano la compresenza d’intenti apparentemente opposti di ricerca: “l'essere comunque in prima linea”, ma “nello stesso tempo usare linguaggi oramai acquisiti”. Mentre “retro” è anche esplicitamente il carattere antologico di “una mostra che ripercorre venticinque anni della mia pittura, che poi è sempre la stessa, anche un po’ autoreferenziale”.
Sospeso nella dilatazione del presente, e come il dio latino Janus “rappresentato con due volti che guardano in direzioni opposte: verso il passato l'una, e verso il futuro l'altra”, Michele Callai è consapevole della complessità sistemica della natura e delle società contemporanee, e la sua arte ne assume le sembianze, le rivela, le denuncia e le sublima. Non “Cambiare tutto per non cambiare niente”, ma domande aperte dal passato, che aprono uno sguardo coraggioso, espresso con stile corrosivo, e spalancato sulle incertezze ravvicinate dal futuro.
Michele Callai nasce a Livorno nel 1965. Nel 1984 si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte di Volterra con il maestro Mino Trafeli, sezione decorazione plastica. Esordisce in pittura ispirato da suggestioni mistico-narrative e poi dall’opera formale-poetica di Paul Klee. Dagli anni ‘90, realizza anche lavori plastici e assemblaggi “non convenzionali”, e saltuari, ma insinuanti, interventi installativi. Dalla fine degli anni ‘80 ad oggi, espone regolarmente in esposizioni personali e collettive, sulla scena regionale, nazionale e internazionale (Italia, Slovenia, Spagna, Germania).