I colori dello sport
All’interno del denso programma della Notte Bianca dello Sport 2013 di Gualdo Tadino sarà inaugurata una mostra d’arte in cui la grinta, il movimento, le posture, la competitività degli atleti sono fissati sulla tela con il potere di trasportare chi guarda all’interno delle gare, rendendo partecipi del grande spettacolo dell’uomo che spinge la sua fisicità oltre ogni limite.
Comunicato stampa
All’interno del denso programma della Notte Bianca dello Sport 2013 di Gualdo Tadino sarà inaugurata una mostra d’arte in cui la grinta, il movimento, le posture, la competitività degli atleti sono fissati sulla tela con il potere di trasportare chi guarda all’interno delle gare, rendendo partecipi del grande spettacolo dell’uomo che spinge la sua fisicità oltre ogni limite.
La mostra, a cura di Olimpia Production e Nostos Teatro, curata da Olimpia Urbani e Cecilia Pasquarelli, con il patrocinio del Comune di Gualdo Tadino e la collaborazione del Polo Museale, sarà visitabile ad orario continuato fino alle ore 23.00, come anche la Chiesa Monumentale di San Francesco, che resterà aperta eccezionalmente in notturna in occasione della Notte Bianca dello Sport. All’interno delle opere esposte in mostra a Casa Cajani emergono scultoree e agili figure di sportivi, ma non solo: si evidenzia anche un’attenzione particolare riservata al paesaggio, come ad esempio nell’opera “I tuffatori” che, agili ed eleganti come delfini, si lanciano nella meraviglia del mare di Capri, oppure nella scenografica “Staffetta” dove due donne gareggiano sul percorso, mentre la città in lontananza sembra vegliare sulla loro tensione. Quasi statuario il campione di arti marziali in posizione fra colonne e archi a botte, mentre tra nevi candide e rosate “danzano” i protagonisti di “Sciando” e di “Scialpinismo”. Emerge anche inoltre il grande amore per gli animali quando scendono in lizza i cavalli, che nella pittura di Borrello sembrano fatti di vento, riportandoci mentalmente ai Giochi Olimpici dell’Antica Grecia, dove le discipline sportive avevano qualche cosa di sacro. I vincitori ricevevano in premio una corona d’olivo e gli Dei assistevano commossi e ammirati a tali gesta. Singolare anche la tecnica che si avvale di lamine di bronzo, argento e oro imitazione, di colori al lattice, di gessetti e di una operazione di “frottage” che fa trasparire la superficie sottostante.