Ugo Levita – La Bella e La Bestia e altre fiabe

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DELLA CITTA' - PALAZZO TRINCI
Piazza Della Repubblica , Foligno, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
01/09/2013

ore 17,30

Artisti
Ugo Levita
Generi
arte contemporanea, personale

Pitture e assemblamenti scultorei di Ugo Levita.

Comunicato stampa

La Mostra della Bella e della Bestia, e altre Fiabe. (tra Barocco, Surrealismo, Immaginazione, Fantasia, Contraddittorio, Performance, Incantesimi.)
Ci sono varie correlazioni che avvicinano il Barocco al Surrealismo e all’arte visionaria e fantastica, e una di queste è la sfera dell’irrazionale. “Non vi è dubbio che l’irrazionalità sia un tratto dominante del modo di vivere e pensare del Seicento, ma è un’irrazionalità voluta, controllata, teorizzata.” G.C. Argan, L’arte barocca. E a proposito di Surrealismo: “…un tentativo eminentemente sovversivo di “re-incantesimo del mondo”, vale a dire il tentativo di riportare al centro dell’esistenza umana i momenti “magici”: la poesia, la passione, l’amore folle, la fantasia, il mito, la meraviglia, il sogno, la rivolta, l’utopia…. Si tratta di un’avventura intellettuale e passionale a un tempo, avviata nel 1924, ma ancora lontana dall’aver detto l’ultima parola”. Michael Lowy, La stella del mattino. “L’arte viene così a collocarsi in una regione intermedia tra la realtà che frusta i desideri e il mondo della fantasia che li appaga; un dominio in cui sono rimaste vive le aspirazioni dell’onnipotenza primitiva che la sublimazione può valorizzare.” U. Galimberti, Dizionario di psicologia. A differenza della favola, la fiaba come l’opera d’arte, ci lascia liberi di immaginare gli sviluppi, gli intrecci o le allusioni che ci rivelano una realtà interpretata dalla propria fantasia. Il trittico della Bella e della Bestia, aspetto principale della mostra, è collocato all’interno di uno spazio esagonale allestito nel castello della Bestia, ovvero il Palazzo Trinci di Foligno. Il Palazzo è il luogo dove la Bestia specchiandosi in altre opere, (dislocate negli altri spazi del museo), percorre come metafora salvifica il labirinto, dove la Bella sarà capace di scorgere sotto la sgradevole apparenza esteriore, la bellezza implicita della Bestia, ( o almeno così ci auguriamo). L’immaginazione è la chiave di volta che attraverso la tecnica della pittura ci svela l’arcano. “Cagione di meraviglia non è soltanto lo spettacolo di cose nuove e inattese, ma anche il vedere realizzato qualcosa che si è immaginato o si può immaginare. Ciò che specialmente sorprende, dunque, è la tecnica che traduce in qualcosa di reale ciò che la mente ha, audacemente, immaginato come possibile. Si ammira, infine, il prodigio dell’agire umano che non ha limiti alle proprie possibilità. Il rapporto che si stabilisce così tra tecnica e immaginazione è importante perché la tecnica, realizzando il possibile, ne estende illimitatamente il campo; la tecnica, sollecitata dall’immaginazione, al tempo stesso la sollecita.” G. C. Argan, L’arte barocca. Il contraddittorio è il palcoscenico dove le opere e i performers, gli assemblamenti scultorei e il pubblico sono i protagonisti del duplice aspetto della natura umana , tra sacro e profano, vita e morte, tra demoni e santi, nell’inevitabile conflitto fra ragione e istinto; contrasto dal quale può nascere l’incipit artistico, e dove tutti sono coinvolti affinchè l’incantesimo possa essere sciolto. Ugo Levita
Pitture e assemblamenti scultorei di Ugo Levita Performance a cura di Maria Tea Varo, con Maria Chiara Tascini e il “Pulcinella” Valerio Apice.