Tobia Ravà – Da’at

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA D'ARTE L'OCCHIO
Dorsoduro 181, Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
29/08/2013

ore 18,30

Contatti
Sito web: http://www.tobiarava.com
Artisti
Tobia Ravà
Generi
arte contemporanea, personale

Tobia Ravà, dopo aver sperimentato molti percorsi creativi inerenti al rapporto arte e scienza, dal 1998 ha avviato una ricerca inerente le correnti mistiche dell’ebraismo: dalla kabbalah al chassidismo, proponendo un nuovo approccio simbolico attraverso le infinite possibilità combinatorie dei numeri.

Comunicato stampa

Giovedì 29 agosto alle ore 18.30 si inaugura " DA'AT mostra personale di Tobia Ravà " presso la Galleria D'arte l'Occhio di Elisabetta Donaggio e Alfredo Pugnalin, Venezia, aperta fino al 26 settembre.
Tobia Ravà, dopo aver sperimentato molti percorsi creativi inerenti al rapporto arte e scienza, dal 1998 ha avviato una ricerca inerente le correnti mistiche dell’ebraismo: dalla kabbalah al chassidismo, proponendo un nuovo approccio simbolico attraverso le infinite possibilità combinatorie dei numeri. La logica letterale e matematica, che sottende le opere di Ravà, è intesa come codice genetico e raccoglie elementi sia filosofici sia linguistici che vanno a costituire una sorta di magma pittorico fatto di lettere e numeri, che si cristallizzano sulla superficie “grandangolata” di vedute di canali e boschi. L’artista sviluppa un percorso simbolico a rebus costruito su piani di lettura diversi attraverso la ghematria (“gimatreya”), criterio di permutazione delle lettere in numeri in uso fin dall’antichità nell’alfabeto ebraico, secondo cui ad ogni lettera corrisponde un numero, così ogni successione alfabetica può considerarsi una somma aritmetica.
Questa mostra veneziana fa esplicito riferimento all’albero sefirotico, composto dalla sfere che si possono visualizzare come degli ascensori che portano all’elevazione dell’essere umano. L’albero sefirotico è una delle immagini più complesse ed affascinanti della Kabbalah, che significa, tradizione, “ciò che abbiamo ricevuto”. Il titolo della mostra prende il nome dalla Sephirah Da’at, conoscenza, che nasce dall'unione di Chokmah (sapienza) e Binah (intelligenza), sopra le quali sta Keter, corona, l’emanazione superiore. Insieme formano le emanazioni intellettuali più elevate, che danno agli esseri umani la possibilità di essere “appena al di sotto degli angeli”. Di solito si dice che l’albero sia composto di 10 sfere non considerando da’at, che è l’undicesima, forse perché non e’ posta sull'Albero della vita, ma rimane nascosta, invisibile, situata dietro le quinte, ma – come sostiene Roy Doliner - ogni cabalista è sempre consapevole della sua esistenza, poichè essa è “l’impulso di accumulare e conservare il sapere per noi stessi, il nostro futuro e quello dei nostri figli e di tutta l’umanità”. Da’at è la soglia per accedere alle sfere più alte. In Da’at c'e’ il segreto sia della generazione sia della rigenerazione, la chiave della manifestazione di tutte le cose tramite la differenziazione nelle coppie di opposti e la loro unione.

La ricerca di Tobia Ravà non si deve intendere affatto come riduzione del mistico al misterico, all'esoterico, ma come visualizzazione di una profonda consapevolezza che la mistica è, secondo la definizione di Platone e nel suo senso originario e autentico, ricerca della saggezza – “esercizio di vita ed esercizio di morte”, “l'universale della ragione, ovvero ciò che è propriamente umano”.
Saranno esposte opere recenti tridimensionali, pittoriche e specchianti legate a Venezia e al mondo animale. Saranno inoltre presenti alcuni boschi recenti e sculture in bronzo, sempre supportati da un percorso numerico legato alla ghematrià ed alle leggi naturali.