Ai Weiwei – Screening Room
In occasione della Mostra del Cinema, tre giorni di proiezioni
con i documentari più significativi e provocatori del grande artista cinese dissidente.
Comunicato stampa
Zuecca Project Space a Venezia, continua a farsi promotrice di eventi e iniziative legate all’arte contemporanea
in tutte le sue espressioni, partecipe dei momenti culturali topici della città e della sua vocazione alle relazioni internazionali e all’apertura all’Oriente.
“Screening Room” è un progetto satellite di Zuecca Project Space, diretto da Alessandro Possati
con la cura scientifica di Maurizio Bortolotti, che si svolge in concomitanza con la Mostra del Cinema di Venezia.
Inaugurato nel 2012 con una collaborazione con Palazzo Grassi, quest’anno il progetto si collega all’esposizione "Disposition" di Ai Weiwei - evento collaterale della 55sima Biennale d’Arte –
offrendo al pubblico una serie di video e documentari realizzati dall'artista dissidente cinese e da lui stesso selezionati per l’occasione.
Il tema indagato è quello dei diritti umani e della liberà di espressione particolarmente caro ad Ai Weiwei e sul quale egli torna instancabile e inarrestabile -
nonostante il difficile rapporto con il governo cinese che lo ha incarcerato e perseguitato - utilizzando tutte le forme della comunicazione e dell’espressione artistica.
Tre giorni intensi dunque di proiezioni ininterrotte – il 5, il 6 e il 7 settembre dalle 14.00 alle 24.00 - si terranno, a ingresso libero, presso la Sala Cesetti dell’Hotel Bauer a Venezia.
Ogni giorno si potrà assistere a due diversi lavori di Ai Weiwei, ripercorrendo - dal 2004 ad oggi - l’impegno dell’artista
anche nel campo della produzione di documentari, tutti firmati Ai Weiwei Studio.
Per Screening Room, il 5 settembre sono in programma Fairytale (2007, Inglese 152 m.) e Ping' an Yueqing (2011, Cinese 142 m.); venerdì 6 settembre sono previsti Disturbing the Peace (2009, Cinese 79 min.) e So Sorry (2011, Cinese/Inglese 55 min.); mentre il giorno 7 sarà dedicato alla proiezione di Chang’ an Boulevard (2004, 10 h e 13 min.).
Ai Weiwei, artista, architetto, curatore, è anche un filmmaker per passione e formazione, essendosi prima di tutto diplomato proprio all'Accademia del Cinema;
ma i video/documentari sono per Ai Weiwei soprattutto un mezzo per testimoniare, per svelare, per portare lo sguardo della gente sulla realtà del suo Paese.
Chang’ an Boulevard (2004) fa parte dei primi quattro video realizzati da Ai Weiwei, tutti basati sull’osservazione di Pechino:
ore e ore di filmati che analizzano lo stato delle strade, lo scenario, i comportamenti, le trasformazioni del paesaggio urbano alla luce dell’economia pianificata alla maniera socialista. I
n questo caso si tratta di 608 frame di un minuto ciascuno – per un totale di oltre 10 ore - di singoli segmenti del grande viale,
lungo 45 chilometri, che taglia a metà da est a ovest Beijing, capitale della Cina per oltre 600 anni.
'Fairytale' (2007) documenta il progetto assolutamente innovativo che Ai Weiwei ha presentato nel 2007 a Kassel per Documenta 12,
con 1001 cinesi di diversa età e provenienza sociale, spesso mai usciti dal Paese, invitati dall’artista a viaggiare in Germania e a vivere la loro 'favola' per 28 giorni:
aiutandoli nel rilascio dei passaporti, creando mille e una sedie di legno, mille e una valigie, mille e un gadget per ciascuno dei partecipanti e un 'campus' dove dormire e mangiare.
Incontro di culture, conoscenza, contaminazione. Il video mostra le fasi di preparazione, le emozioni, le nuove consapevolezze dei protagonisti.
Disturbing the Peace (2009) ci riporta invece, indirettamente, al disastro del terremoto di Sichuan, affrontato anche nella suggestiva installazione esposta alla Zuecca.
Il video documenta quanto avvenuto durante il processo a Tan Zouren, avvocato per i diritti civili che, a causa delle ricerche sulla morte degli studenti
provocate dalla scarsa qualità degli edifici scolastici crollati, viene accusato di “incitamento alla sovversione contro il potere di Stato”.
La polizia di Sichuan imprigiona i testimoni durante il processo e condanna l’avvocato a cinque anni di carcere.
La denuncia di Ai Weiwei diventa ora sempre più chiara, dirompente.
So Sorry e Ping' an Yueqing sono entrambi datati 2011.
Il primo è il seguito di Disturbing the Peace e mostra il viaggio di Ai Wei Wei a Chengdu per partecipare al processo di Tan Zuoren come testimone, ma anche il lavoro dello Studio di Ai Weiwei per cercare i nomi dei ragazzi morti nel terremoto, nascosti dal governo.
Durante la sua permanenza a Chengdu Ai Weiwei viene picchiato dalla polizia locale che gli provoca un ematoma al cervello.
Il secondo documentario indaga sulle circostanze della morte “per incidente stradale”, del popolare leader del villaggio Yuequing, nella provincia di Zhejiang. L’uomo aveva denunciato senza alcun esito, al governo di Pechino, la confisca da parte da parte governo locale - che lo aveva anche imprigionato - delle terre degli abitanti del villaggio, privati della possibilità di sostenersi. Il film - fortemente ostacolato - ricostruisce le circostanze dell’incidente e le sue connessioni con la denuncia, attraverso interviste ai familiari e agli abitanti. Molti di questo furono arrestati illegalmente per aver partecipato alle riprese, che sono state ripetutamente interrotte e minacciate dalla polizia locale.
Ai Weiwei continua con la sua arte a dichiararsi libero, a cercare la verità, a scardinare il potere.