Olga De Gasperis – Dendriti
La pittura di Olga De Gasperis ha un prospetto plastico, pervenutogli da una ritmica alternanza di pieni e di vuoti, che prestissimo incide e dischiude la superficie dell’albero e la fa disponibile a incapsulare e a concepire altre esistenze e altre realtà, a rappresentare altre potenze in procinto di farsi atto.
Comunicato stampa
(...)La pittura di Olga De Gasperis ha un prospetto plastico, pervenutogli da una ritmica alternanza di pieni e di vuoti, che prestissimo incide e dischiude la superficie dell’albero e la fa disponibile a incapsulare e a concepire altre esistenze e altre realtà, a rappresentare altre potenze in procinto di farsi atto. Si guardi per esempio alle fenditure, agli spacchi, alle divaricazioni che paiono affacciarsi su spazi di incubazione, dove può germogliare un non so che di inatteso e di nuovo; si registri la prossimità figurale degli scuri da nido, slargati sulla corteccia, alle cavità uterine; si pensi al femminile che l’albero contiene e declina nell’abbraccio musicale dei parallelismi, degli accostamenti graduati in adagio, delle focalizzazioni armoniche conseguenti: mentre dirama un paesaggio che sembra calarsi nelle viscere del tempo, quando i protouomini custodivano e tramandavano la vita nei ripari cavernosi delle pietre, l’ispessirsi di fibre in aggetto, quasi pliche e labbra, filamenti e striature muscolari, anima lentamente ma inesorabilmente una metamorfosi. L’albero si fa corpo, si fa carne. L’albero si fa della sostanza dell’essere umano.(da Marcello Carlino)