Enrico Schinetti – Il mito quotidiano

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DIOCESANO
Via Gasparo Da Salò 13, Brescia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

orario feriale e festivo 10.00/12.00 – 15.00/18.00, chiuso il mercoledì

Vernissage
07/09/2013

ore 18

Patrocini

Comune di Brescia
Comune di San Zeno

Artisti
Enrico Schinetti
Curatori
Marco Ticozzi
Generi
arte contemporanea, personale

La retrospettiva vuole illuminare il percorso artistico del pittore nato a Grumello del Monte (Bergamo), dagli anni Settanta ad oggi e coglie l’occasione per provare a decifrare quel discorso criptico, quel filo rosso, che unisce le sue opere, guardando attraverso i cicli pittorici che hanno caratterizzato i dipinti nel divenire di una creazione oggi sempre più rigogliosa.

Comunicato stampa

Il 7 settembre alle ore 18:00 il Museo Diocesano di Brescia ospita l’inaugurazione dell’antologica Enrico Schinetti: il mito quotidiano. La retrospettiva vuole illuminare il percorso artistico del pittore nato a Grumello del Monte (Bergamo), dagli anni Settanta ad oggi e coglie l’occasione per provare a decifrare quel discorso criptico, quel filo rosso, che unisce le sue opere, guardando attraverso i cicli pittorici che hanno caratterizzato i dipinti nel divenire di una creazione oggi sempre più rigogliosa.
Si fa dunque il punto su un lavoro di grande coerenza intellettuale e artistica, che sfugge alle definizioni e non può essere incasellato in un movimento ma inquadrato nella storia, una storia di pensiero comune alla nostra società, una storia tutta sua nella pittura.
Le opere sono esposte secondo i cicli: Monumenti (1969-1972), Test (1972-1976), Teatri non immaginari ( 1976-1983), Problemi di Ulisse (1983-1998), Giardini Ateniesi (1999-2011). L’ultima sezione è dedicata all’Apocalisse, i cui quattro grandi dipinti in sequenza vengono esposti per la prima volta, assieme ai “volti”, nati come studi ma del tutto autonomi come opere. Completano le sale le opere grafiche.
“Schinetti vive la modernità nella figurazione simbolica, con l’urgenza didascalica di una pittura che è intenzionalmente religiosa nei richiami mitologici, etici, simbolici, laici e cristiani (nelle opere a tale sfondo), psicologici. Mentre dopo l’arte astratta, la pittura didascalica di impronta morale e religiosa aveva trovato negli anni settanta un approdo spesso formalmente incerto nella stilizzazione delle forme, Schinetti comunica con una pittura della realtà, alla cui mutazione endogena delle figure affida il messaggio concettuale e morale”.(Marco Ticozzi)
La fusione di questi momenti con i richiami continui ai testimoni del passato – prossimo e remoto, della nostra storia del Novecento e dell’antichità del pensiero – portano a quel mito, che diciamo “quotidiano” perché rintracciato in ogni dove e che viene evocato da Schinetti, facendone una guida della sua opera.