Aurelio Amendola – Michelangelo/sensualità e passione
La mostra, suddivisa in due sezioni, intende presentare il lavoro e la poetica di Aurelio Amendola, ripercorrendo tre fasi:1) l’amore per la scultura è rappresentato nella chiesa abbaziale dove saranno esposte fotografie rigorosamente in bianco/nero, dedicate al lavoro di Michelangelo.
Comunicato stampa
Sarà la millenaria Abbazia di Rosazzo a Manzano, in provincia di Udine, a fare da cornice alla mostra di fotografia di Aurelio Amendola che verrà inaugurata sabato 21 settembre alle ore 11,00 nell’ambito della rassegna biennale ideata dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo. Fino al 21 novembre la chiesa e l’ex tribunale dell’Abbazia, spazio recentemente ristrutturato ospiterà oltre cento fotografie del maestro toscano.
La mostra, suddivisa in due sezioni, intende presentare il lavoro e la poetica di Aurelio Amendola, ripercorrendo tre fasi:1) l’amore per la scultura è rappresentato nella chiesa abbaziale dove saranno esposte fotografie rigorosamente in bianco/nero, dedicate al lavoro di Michelangelo; il fotografo coglie qui una inaspettata sensualità dell’opera scultorea dell’artista rinascimentale; 2) una selezione di ritratti dei più grandi artisti contemporanei verrà esposta nella sala sottotetto dell’ex tribunale del complesso abbaziale (fronte chiesa); 3) al primo piano di questo edificio troveranno collocazione gli ‘happenings’, la naturale evoluzione dei Ritratti, dove gli stessi artisti sono stati catturati dall’obiettivo del fotografo nei propri studi di lavoro.
In ‘Michelangelo/sensualità e passione’ si propone il concetto di ‘fotografia come arte’, la fotografia ‘come mezzo ermeneutico, come strumento di interpretazione non solo dei valori universali di un’opera d’arte, ma anche di quanto essa può contribuire a una espansione concettuale per una estetica della sensibilità’ (Veronica Ferretti), rendendo così possibile vedere ciò che è celato. Con il lavoro su Michelangelo Aurelio Amendola trasforma un mezzo di espressione oggettivo quale è la fotografia in in qualcosa di squisitamente soggettivo.
Nella sezione ‘Gli artisti / e lo spazio cronologico dell’azione’ vengono presentati ritratti dei più grandi artisti contemporanei, da De Chirico a Andy Warhol, da Hermann Nitsch a Marino Marini, da Mario Ceroli ad Alberto Burri, da Mario Schifano a Emilio Vedova e molti altri. Molti artisti sono stati ritratti all’interno dei propri atelier, il loro spazio più intimo e privato, il luogo in cui l’opera viene creata. Ciò che emerge è come ‘Amendola ha saputo costruire un tessuto narrativo su un duplice percorso: da una parte quello che racconta la poetica , la tecnica, l’identità di un artista, dall’altra quello che crea un vero racconto della sua sensibilità nel mondo dell’arte’ (Gianluigi Colin).
In occasione di questa mostra sarà esposto il volume Michelangelo. La dotta mano di FMR Grandi Libri edito da UTET con fotografie di Aurelio Amendola.
La mostra viene realizzata grazie al sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia di Udine, Comuni di Manzano, Corno di Rosazzo, Remanzacco e San Giovanni al Natisone.
Hanno inoltre contribuito Banca di Manzano, Banca di Cividale, Banca di Vicenza, Ass.ni Generali, Fondazione CRUP, e le aziende Calligaris , Livio Felluga, Linea Fabbrica, Ilcam, Šuma, Cantina Produttori Cormons, Colussa Galleria d’Arte, Gurisan, Piussi, Pali, Palma, Doxee, In’s Mercato, Arredamenti Livon, Metal World e Daytona.
Dal 2001 l’Abbazia di Rosazzo accoglie ogni due anni una mostra d’arte contemporanea. È questo un impegno assunto e puntualmente attuato dalla Fondazione che porta lo stesso nome. Il progetto tende a indicare e valorizzare presenze di indubbio valore, capaci di far emergere tratti significativi del mondo attuale con aprticolare attenzione rivolta alla terra di appartenenza dell’Abbazia. Hanno partecipato alle mostre biennali Safet Zec (2001), Pablo Atchugarry (2003), Novello Finotti (2005), Yoshin Ogata (2007) Giorgio Celiberti (2009), Carlo Ciussi (2011).
BIOGRAFIA AURELIO AMENDOLA
Nato a Pistoia, nel corso della sua lunga carriera di fotografo Aurelio Amendola ha sviluppato una particolare sensibilità per il mondo della scultura, documentando l'opera di Jacopo Della Quercia, Michelangelo e Donatello, e illustrando singoli capolavori e monumenti quali il pulpito pistoiese di Giovanni Pisano, il fregio robbiano dell'Ospedale del Ceppo, sempre a Pistoia, Santa Maria della Spina e il Battistero a Pisa, San Pietro in Vaticano. Quest'ultimo lavoro, primo di una serie dedicata ai grandi temi dell'arte italiana visitati secondo l'ottica personale del fotografo, presenta una campagna iconografica completamente nuova, calibrata sul "taglio" e sulle esigenze specifiche del progetto: approfittando della rara occasione di un contatto senza vincoli con i monumenti berniniani e, più in generale, con i vari elementi architettonici e scultorei caratterizzanti la cattedrale, simbolo di tutta la cristianità, Amendola riesce a riprenderne gli scorci e i particolari più inaspettati.
Nel 1994 il suo volume Un occhio su Michelangelo – dedicato alla cappella medicea in San Lorenzo a Firenze, di recente restaurata – ha vinto il “Premio Oscar Goldoni”. Nel 1995 una mostra su questo stesso tema viene organizzata a Milano, a Palazzo Reale, dall'Amministrazione Comunale. Nel 1997 gli è stato conferito il premio “Cino da Pistoia”, noto premio alla carriera.
L'arte contemporanea rappresenta l'altro polo di grande interesse per Aurelio, che negli anni è arrivato a raccogliere una vera e propria galleria di ritratti, comprendente i più rinomati maestri del XX secolo come De Chirico, Lichtenstein, Pomodoro, Schifano, Kosuth, Warhol, per ricordarne solo alcuni. Questa collezione, che quotidianamente si rinnova con immutata passione, aggiornandosi sui nomi e sulle tendenze più all'avanguardia, acquista un particolare valore culturale e umano grazie alla lunga frequentazione personale del fotografo con gli artisti. All'opera di Amendola si devono infatti numerose monografie dedicate ai maggiori scultori e pittori contemporanei, tra cui quelle su Marino Marini, Burri, Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis. Presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro,sono esposte alcune delle foto-ritratto più emblematiche del maestro pistoiese.
Nel 2007 è stato il primo artista a esporre una mostra fotografica al Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo.
L’ABBAZIA DI ROSAZZO
L’Abbazia di Rosazzo, complesso storico risalente all’XI secolo situato nel cuore del Collio Orientale, rappresenta un esempio di eccellenza del patrimonio architettonico e paesaggistico della regione Friuli Venezia Giulia.
Racchiude tra le millenarie mura la chiesa dedicata a San Pietro Apostolo affrescata nel 1535 da Francesco Torbido, l'importante sala del Capitolo e la meravigliosa sala affrescata dalla quale si può ammirare un panorama senza eguali; la cantina di invecchiamento più antica della regione custodisce pregiatissimi vini e un sentiero di rose antiche e moderne accompagna i visitatori alla scoperta del sito.
Di recente ristrutturazione l’edificio fronte chiesa che un tempo ospitava il tribunale, presenta ora due sale per esposizioni e il ripristinato Portico dei Pellegrini,
Sede di prestigiose mostre d’arte, concerti, conferenze ed eventi tematici è oggi luogo di spiritualità e di cultura, ove l’arte incontra la storia dialogando con il paesaggio.