Impara l’arte. Non metterla da parte
Un antico e diffuso proverbio recita: “Impara l’arte e mettila da parte”. Galleria Magenta, con piglio benevolmente irriverente, prende in prestito il detto e lo trasforma in un’esortazione all’arte come strumento di scoperta, di crescita e di costruzione della bellezza. Un’arte che non va nascosta ma che va imparata e diffusa nella propria sfera personale e nel mondo circostante, per poter trovare nuovi stimoli e nuovi punti di partenza.
Comunicato stampa
Un antico e diffuso proverbio recita: “Impara l’arte e mettila da parte”. Galleria Magenta, con piglio benevolmente irriverente, prende in prestito il detto e lo trasforma in un’esortazione all’arte come strumento di scoperta, di crescita e di costruzione della bellezza. Un’arte che non va nascosta ma che va imparata e diffusa nella propria sfera personale e nel mondo circostante, per poter trovare nuovi stimoli e nuovi punti di partenza. Sabato 21 Settembre un percorso traccerà un simbolico fil rouge in Via Roma a Magenta, in una manifestazione non-stop, dalle 16.00 alle 22.00, in cui la creatività sarà la protagonista indiscussa. Il percorso espositivo, condurrà, di sede in sede, all’atelier ActionArt, in cui si svolgeranno gran parte degli eventi di intrattenimento e in cui si potranno conoscere tutte le novità artistiche ed espressive per l’anno formativo 2013-2014. Nella sede principale della galleria, una collettiva di artisti storicizzati presenta opere di – tra gli altri – André Masson, Max Ernst, Joan Mirò, Massimo Campigli, Marino Marini, Giuseppe Ajmone, Ennio Morlotti, Roberto Crippa. Non mancano altrettanti artisti giovani ed emergenti, tra cui spiccano le opere di Domenick Di Pietrantonio (classe 1978), artista di origine newyorkese che, per la prima volta, espone negli spazi della galleria le sue tele con inserimenti in resina. Nella Sala Wright, la personale di Riccardo Luchini (classe 1949) “Metamorfosi urbane” ridefinisce lo spazio espositivo, introducendo atmosfere da città all’interno della galleria. I paesaggi urbani, avvolti in vibrazioni fumose, si distendono sulla tela grazie alla forza del colore, giocato sui toni del grigio, dell’azzurro torbido, del blu, del nero e sul tocco fugace ma risoluto del bianco. Nella Sala Van Gogh le opere di Graziano Martini (classe 1939), indagano il rigoglio della natura, minacciata dall’incalzare del paesaggio industriale, ma ancora presente in modo netto. Se in Luchini l’approccio post-industriale ha preso del tutto il sopravvento, in Martini, la natura cerca ancora di convivere e di inserirsi nel nuovo assetto urbano, in un tentativo di continuità tra passato, presente e futuro. Nello show room Spazio7, le opere inedite, tutte di medio e grande formato, di Francesco Vanzaghi (classe 1976), ridisegnano le pareti con la mostra “Sign on music”, formando una quasi ininterrotta linea scenografica di colore. Dagli sfondi scuri, i personaggi si stagliano nella loro tensione espressiva ed emotiva e immergono lo spettatore nell’atmosfera estatica dell’America dei primi suonatori jazz e delle ballerine di charleston. In Galleria Magenta Nuova Dimensione, le opere di Gaetano D’Auria (classe 1948) aprono a uno spazio siderale, in cui i colori brillanti e le linee astratte si intersecano per ricreare un universo fatto di punti luce e dinamiche vorticose. L’opening avrà il suo culmine di festa nell’atelier ActionArt dove laboratori creativi dimostrativi, performance coreutiche, animazione, sfilata di abiti artistici d’autore e altre sorprese accompagneranno gli ospiti dalle 16.00 alle 22.00, con una sezione dedicata ai più piccoli (nel pomeriggio) e una dedicata ai giovani e agli adulti (dalle 19.00).