Laura Palestrini – Sinteresi

Informazioni Evento

Luogo
CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
Via San Francesco di Sales 1 A, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dalle 12.00 alle 21.00 oppure su appuntamento

Vernissage
25/09/2013

ore 19

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Laura Palestrini
Curatori
Beatrice Rioda
Uffici stampa
STUDIO DE ANGELIS
Generi
arte contemporanea, personale

In Laura Palestrini c’è il bisogno di emozionare attraverso il colore che si tramuta in lei in astrattismo immediato, solerte, mai consueto. Quasi un escamotage utilizzato per cercare di restare un passo avanti all’Idea quando questa si forma nella testa di un artista in ogni singolo dettaglio, prima che venga trasformata in opera d’arte.

Comunicato stampa

Una donna fra le donne. A quasi un anno di distanza dalla sua ultima esposizione (“Dissonanze cromatiche”, Milano Spazio Stendhal36, dicembre 2012), Laura Palestrini dal 25 settembre al 2 ottobre 2013 si presenta a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne (Sala Atelier) con la mostra “Sinteresi”.
L’esposizione, che si avvale della curatela di Beatrice Rioda, sarà inoltre accompagnata da uno straordinario concerto jazz per tromba e contrabbasso di due talentuosi musicisti, Pepe Ragonese e Marco Vaggi: un viaggio tra improvvisazioni, standard del repertorio jazz e alcuni brani scritti da Pepe Ragonese, il tutto reso essenziale dalla inusuale scelta di accostare due strumenti come tromba e contrabbasso senza nessun collante armonico.

Un incontro quasi inevitabile quello fra il lavoro intenso e spesso istintivo di Laura Palestrini e l’operato di una delle più importanti associazioni italiane, realtà autonoma e autofinanziata in costante evoluzione, impegnata su diversi fronti, sempre nella difesa della dignità e della moralità delle donne, l’asse di cuori su cui gira e cresce ogni civiltà e ogni società. Da sempre.
Le opere di Laura Palestrini vanno pure loro in questa direzione. Sembrerà strano, ma non è difficile capire, anche non conoscendo la mano che li ha dipinti, che i suoi sono quadri realizzati con la forza e la passione di una donna e non di un uomo, espressione pura di un lavoro pittorico indipendente, da artista “free lance”, che si pone in prima persona di fronte a ogni fotogramma della vita: opere che rappresentano un'occasione d'incontro e di relazioni, da diversi anni declinate all’astratto, con un’acuta e decisa coerenza espressiva, ed esprimono fortemente il suo sentire di donna prima ancora che di essere umano. Ovvero di chi non si ferma, ma va oltre.
La pittura di Laura Palestrini è a volte delicata o diversamente potente, ma sempre di forte suggestione cromatica. La decisione di affidare all’arte la propria vita in maniera totalizzante è nata da una lenta consapevolezza, in parte determinata anche da un passato come decoratrice e restauratrice, “arti manuali” che le hanno insegnato innanzitutto a non avere fretta, ma nello stesso tempo a ricercare costantemente la perfezione.
In Laura Palestrini c’è il bisogno di emozionare attraverso il colore che si tramuta in lei in astrattismo immediato, solerte, mai consueto. Quasi un escamotage utilizzato per cercare di restare un passo avanti all’Idea quando questa si forma nella testa di un artista in ogni singolo dettaglio, prima che venga trasformata in opera d’arte.
Dal '97 ad oggi, la sua opera si concentra e sviluppa prevalentemente nello studio di forme astratte e quadri materici, realizzati con colori acrilici e chine. La sua pittura passa attraverso la fotografia e la danza, dallo studio dei corpi di Mapplethorpe alle coreografie di Pina Baush, nel tentativo continuo di fermare emozioni e sentimenti sulla tela, di cogliere quel frammento di spazio e luce, di energia e dolore che è in tutte le arti, in tutti i corpi e in tutti gli sguardi, ma che solo sulla tela può fermarsi, trasformarsi in colore e prendere vita.
Alcune immagini fotografiche rielaborate al computer e video (http://www.youtube.com/channel/UCh_usGU0eiTyZA2FlJnC1Qg/videos) rivelano cosa sia per Laura Palestrini la pittura.
“Le emozioni che ci trasmette un dipinto non sono necessariamente le stesse che ha provato l’artista nel farlo. Ognuno ha un suo dialogo con l’opera. La bellezza di un quadro è determinata da ciò che riesce a comunicare all’osservatore, non importa se la mano è quella di un artista famoso o di uno sconosciuto, di un adulto o di un bambino, tutto quello che conta, e che ha il potere di renderla un’opera d’arte, sono il trasporto e le emozioni che ci avvolgono quando la si contempla, quando si diventa al tempo stesso osservatori e parte del quadro. Ogni forma d’arte deve essere emozione” (Laura Palestrini)

Le ventitré opere di varie dimensioni che Laura Palestrini presenta alla Casa Internazionale delle Donne di Roma scandagliano gli ultimi sei anni della sua attività artistica: acrilici, tempere, foglia d’argento, sabbie, smalti e cera su tela o masonite. Espressioni quasi primarie, ma non del tutto, perché armonizzate da un metronomo tenue ed elegante, quasi impercettibile, che mostra la volontà di dare una quadratura alle figurazioni astratte, caratterizzate dall’uso a volte estremo del colore, con contrasti che evidenziano una ricerca sempre sperimentale ma con l’intento di affidare una nuova energia alla luce così come alle ombre. Opere come “Nero su giallo” o “Fumo liquido” – realizzate entrambe nel 2013 – rappresentano un ulteriore passaggio evolutivo del proprio “screening” pittorico, certa di un ulteriore sviluppo verso una estetica composta che per definizione non potrà mai realizzarsi.
E’ in questa consapevole incompletezza che oggi si muove l’arte di Laura Palestrini: ugualmente cerca di toccare le corde più profonde di chi decide di conoscerla attraverso le sue opere, mondi immaginati entro i confini di ogni tela tra fantasia, sogno e realtà; racconti di un’ansia da prestazione nella vita di tutti i giorni che non si placa, ma che proprio nell’ affanno e nell’ inquietudine ritrova il suo equilibrio.
Laura Palestrini vuole trasmettere il vortice vitale che ha dentro. Quello che percepisce lei lo scarica sulle sue tele, a volte a colori altre in bianco e nero, sperando che gli occhi della gente riescano a cogliere e interpretare nella maniera esatta la sua “confusione logica” che ad esempio rivelano opere quali “Empatia” (2009) o “Inevitabile” (2011), al di là di quello splendido e affascinante “Disordine trasversale” che accompagna l’arte di Laura Palestrini.