Ne parliamo a Ca’ Pesaro
Un ciclo di conversazioni “a più voci” sugli sviluppi dell’arte a Venezia negli ultimi sessant’anni, animerà l’androne di Ca’ Pesaro in concomitanza con l’inizio dell’autunno.
Comunicato stampa
Un ciclo di conversazioni “a più voci” sugli sviluppi dell’arte a Venezia negli ultimi sessant’anni, animerà l’androne di Ca’ Pesaro in concomitanza con l’inizio dell’autunno. I primi tre incontri si svolgeranno dal 26 settembre al 24 ottobre, di giovedì, ogni due settimane.
La rassegna vuole proporsi come un’apertura “viva” e “diretta” sul panorama artistico veneziano dal secondo dopoguerra ad oggi e si caratterizzerà, per un taglio spiccatamente inedito, diretto, e informale.
Artisti, critici, docenti universitari e dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, storici dell’arte e giovani studiosi, saranno di volta in volta chiamati a confrontarsi, insieme al pubblico, su temi caldi e aperti come il rapporto tra gli artisti e la Biennale, il ruolo di istituzioni quali la Bevilacqua La Masa e l’Accademia di Belle Arti, le relazioni tra critici, storici dell’arte e artisti e tra allievi e maestri, il tutto con l’obiettivo di creare connessioni ed elementi di riflessione sulla città, affrontando nodi e problematiche condivise, ma fornendo anche uno sguardo a lunga gittata e uno spunto per progetti e approfondimenti sull’arte “viva” della nostra città.
Il primo appuntamento, giovedì 26 settembre, fungerà da numero “zero” e presentazione dell’intero ciclo e sarà anche l’occasione per annunciare le tematiche affrontate (ma se ne potranno accogliere anche altre), conoscere i protagonisti coinvolti e visitare il museo, completamente riallestito, che propone, al primo piano, il nuovo display Colloqui tra le collezioni della Galleria, e al secondo, la mostra The Sonnabend Collection che raccoglie una settantina di opere-icona dei principali linguaggi sperimentali della seconda metà del Novecento.
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Giovedì 10 ottobre si parlerà dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, con alcuni focus particolari sull’esperienza degli artisti come allievi e come docenti, la verifica della trasmissione delle conoscenze, il dibattito tra artisti e teorici e il rapporto degli allievi con i grandi “maestri” e la loro “didattica” - da Mario Deluigi a Emilio Vedova, da Giuseppe Santomaso a Bruno Saetti, da Carmelo Zotti ad Armando Pizzinato – ma mantenendo vigile l’attenzione sulla situazione attuale nel tentativo di “inquadrare”, anche attraverso “autorevoli” testimonianze, il binomio “arte e formazione” come matrice di una riflessione tra passato, presente e prospettive future.
Giovedì 24 ottobre si dibatterà di fotografia. Si tratta di un’occasione per discutere e interrogarsi sul ruolo di quest’arte - è ancora una “lingua viva”? - in una città come Venezia il cui status di grande capitale dell’arte contemporanea è indiscutibile.
L’appuntamento rappresenta anche un’anticipazione della mostra su Romeo Martinez e la sua rivista “Camera”, che negli anni ’50 e ’60 fu un punto di riferimento internazionale per la fotografia, prevista in dicembre nelle salette al piano terra del museo, a cura di Silvio Fuso e Francesca Dolzani.
Oltre a fotografi e specialisti del settore saranno coinvolti anche i rappresentanti delle istituzioni che si sono occupate e si occupano tuttora della fotografia come linguaggio “autonomo” o di assoluto rilievo.
Il ciclo è a cura di Silvio Fuso e Laura Poletto