Repas frugal
Si tratta di una mostra che vuole mettere in relazione opere appartenenti a diversi momenti storici ma legate dalla comune riflessione intorno al tema del pasto frugale, nel e per mezzo del quale l’uomo è capace di ritrovare un valore fondativo alla propria esistenza.
Comunicato stampa
Collettiva con opere di: Matteo Babbi, Barbara Baroncini, Giulia Bassani, Tommaso Bressan, Alice Cesari, Oscar Dominguez, Martina Esposito, Jacopo Flamigni, Luca Freschi, Ivo Gensini, Patrizia Giambi, Elena Hamerski, Matteo Lucca, Maria Paolini, Irene Prendin, Carlo Rivalta, Fabio Servadei Morgagni, Marco Servadei Morgagni.
In occasione dell’edizione della Settimana del Buon Vivere 2013, i Musei San Domenico e l’Oratorio di San Sebastiano di Forlì ospiteranno la mostra dal titolo Repas frugal, col patrocinio del Comune di Forlì.
Si tratta di una mostra che vuole mettere in relazione opere appartenenti a diversi momenti storici ma legate dalla comune riflessione intorno al tema del pasto frugale, nel e per mezzo del quale l’uomo è capace di ritrovare un valore fondativo alla propria esistenza.
In un sala appositamente allestita, ai Musei San Domenico troverà momentanea collocazione l’opera di Ferdinand De Braekeleer il Vecchio intitolata La preghiera prima della cena, dipinto della metà del XIX secolo, appartenente alla collezione Pedriali. Sarà questa l’occasione per poter avvicinare un’opera importante del patrimonio pubblico forlivese, attualmente non visibile, non molto conosciuta ma di grande qualità e fascino emotivo.
All’Oratorio di San Sebastiano sarà in scena invece un’installazione che “metterà in tavola” le opere di diciotto artisti operanti nel territorio regionale e appartenenti a diverse generazioni, sempre inerenti il tema del pasto frugale.
Il titolo della mostra prende spunto da un’opera di Pablo Picasso, l’acquaforte Le Repas frugal del 1904, che rappresenta due figure, una maschile e una femminile sedute ad un tavolo ed immerse in un silente dialogo, in cui si inserisce pienamente la scarna natura morta in primo piano: una bottiglia di vino, un piatto vuoto, due bicchieri e un pezzo di pane. Si è partiti dunque da questa forza e questa capacità che da secoli hanno avuto gli oggetti legati all’alimentazione essenziale di rappresentare simbolicamente o di raccontare l’uomo, per trasporre questa riflessione nella contemporaneità.
Da qui il desiderio di mettere a confronto le opere di alcuni artisti sul tema della natura morta esistenzializzata: un pasto povero, una portata per ciascuno, da imbandire a fianco di quelle altrui, per esprimere il proprio concetto di riduzione alla primarietà, in una dimensione contemporanea.
La mostra è inserita all’interno degli eventi nazionali della giornata del Contemporaneo in Italia (5 ottobre 2013), promossa dall’AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani) e sarà corredata da un catalogo disponibile in sede.