Ligabue a Bergamo
Il “ruggito” cromatico ed emotivo di Ligabue: eccezionalmente esposti al pubblico nel fine settimana cinque capolavori dalla quadreria della Banca Popolare di Bergamo, a tracciare una sintesi potente dei temi e, in filigrana, delle diverse anime di un genio imprevedibile dell’arte del Novecento.
Comunicato stampa
Il “ruggito” cromatico ed emotivo di Ligabue: eccezionalmente esposti al pubblico nel fine settimana cinque capolavori dalla quadreria della Banca Popolare di Bergamo, a tracciare una sintesi potente dei temi e, in filigrana, delle diverse anime di un genio imprevedibile dell’arte del Novecento.
In occasione della XII edizione di “Invito a Palazzo”, la manifestazione promossa da ABI – Associazione Bancaria Italiana che ogni anno apre le porte dei palazzi storici delle banche italiane con i loro straordinari patrimoni artistici e architettonici, la Banca Popolare di Bergamo offre l’opportunità al pubblico di lasciarsi incantare e travolgere dalla poesia arcaica e struggente di cinque straordinari dipinti di Antonio Ligabue, custoditi nella collezione dell’istituto bancario e quindi normalmente non accessibili al pubblico.
La pittura come necessità fisica e istinto dirompente, e quindi il legame tra arte e vita, e una straordinaria empatia – quasi un’identificazione totale ("Io gli animali so come sono fatti anche dentro" diceva Ligabue) - con il mondo della natura, sono le chiavi di lettura che accompagnano come un filo rosso tra le opere esposte che, insieme, costituiscono un “concentrato” esemplare dei temi frequentati dall’artista. A superare gli stereotipi critici nei quali l’arte di Ligabue è rimasta, e rimane spesso tuttora, imprigionata: naïf o grande espressionista, arte e follia, umanità e bestialità.
L’incontro con Ligabue è da subito ravvicinato, grazie al disarmante Il Grande Autoritratto in cui il pittore si presenta proprio così come si sente con un esito insieme grandioso e grottesco: alla posa impacciata fa da controcanto il viso segnato dalla lotta con la vita e da paure e inquietudini interiori, mentre tutto intorno esplode la poesia fantastica della natura che passa senza soluzione di continuità, e con altrettanta verità, dalla realtà alla tela e viceversa.
Si prosegue con l’immersione nel celebre bestiario di Ligabue, con la sua energia vitale e cromatica: dalla forza drammatica e primordiale di Leone e zebra in lotta che si propaga nella foresta agitandola di un frenetico fuggire di animali, alle scene di vita campestre di Cavalli con Castello e dei due dipinti raffiguranti Aratura con buoi, in cui impastando i blu, i gialli, i verdi e le terre, il pittore sembra condividere la fatica dei buoi che trascinano l’aratro a margine di fiabeschi villaggi, coronati dalle torri di chiese e castelli.
Un’immersione, quindi, nella pittura di Ligabue nell’insolita cornice del prestigioso spazio progettato da Luigi Angelini agli inizi degli anni ’20, che da allora ospita la Sede della Banca Popolare di Bergamo: “Un luogo di lavoro trasformato per due giorni in uno spazio museale liberamente accessibile a cittadini e turisti – sottolinea Osvaldo Ranica, Direttore Generale di Banca Popolare di Bergamo - una piccola pinacoteca che vuol offrire spunti, oltre che artistici, anche per considerazioni e riflessioni sull’importanza del patrimonio artistico che il mecenatismo delle banche ha permesso negli anni di acquisire e salvaguardare. La tutela e la valorizzazione della cultura, dell’arte e della storia locale, come processo di recupero e mantenimento della memoria e riaffermazione dell’identità locale sono sempre stati, per Banca Popolare di Bergamo, un impegno morale, oltre che istituzionale, a cui la Banca mai si è sottratta. Al riguardo vorrei anche evidenziare l’intensa attività della Fondazione Banca Popolare di Bergamo Onlus che, oltre all’impegno nel campo artistico e culturale, si distingue per quella capacità di dialogare con il territorio ed il tessuto sociale orobico, per tradizione da sempre votato ad una generosità concreta e fattiva”.
In concomitanza con la mostra dedicata a Ligabue il pubblico potrà accedere anche al suggestivo Chiostro di Santa Marta, testimonianza della presenza di un monastero quattrocentesco - che nel 1910 la Banca Popolare di Bergamo acquistò dal Comune di Bergamo- e oggi trasformato in un piccolo ma prezioso itinerario nella scultura en plein air, grazie soprattutto alla presenza del possente monolite nero dell’artista contemporaneo di origine indiana Anish Kapoor e del bronzeo Grande Cardinale Seduto di Giacomo Manzù. Per le giornate del 5 e 6 ottobre il Chiostro verrà arricchito da altre opere del grande artista bergamasco, che fanno parte del patrimonio artistico della Banca Popolare di Bergamo.