Gianalberto Righetti – Oltre
Righetti presenta 26 immagini di muri del mondo. Colori e segni evocano il luogo d’origine e chi osserva può sorpassare quel muro lontano, quella linea di confine, verso gli spazi inesplorati dell’immaginazione.
Comunicato stampa
Righetti presenta 26 immagini di muri del mondo. Colori e segni evocano il luogo d’origine e chi osserva può sorpassare quel muro lontano, quella linea di confine, verso gli spazi inesplorati dell’immaginazione. Un muro diventa quindi significativo per il suo OLTRE: una pietra o un albero, i segni incisi, i buchi che lo trapassano, e poi lo spazio che sta al di là – mare e cielo – un infinito reso visibile dalla finitudine di quel muro. Possiamo spaziare con l’anima, dopo aver sostato nella sua prossimità, superato il suo bordo e attraversato le sue aperture, trasfigurando l’immagine, un nuovo modo di osservare e intendere la realtà intorno a noi.
“Guardando queste immagini lo sguardo vi si può quasi appoggiare come mano su pietra, può seguirne le forme, la consistenza, i colori, i segni incisi dal tempo. L’occhio urta contro un confine che sveglia la coscienza e la obbliga a soffermarsi un istante, a porre una separazione tra il qui e l’oltre, tra ciò che è percezione e ciò che è soltanto immaginazione. Pietra che diviene luce, peso che diviene leggerezza... immagine che può diventare di nuovo ”vivente” attraverso lo sguardo dello spettatore, testimone per un attimo di uno scatto che in un altro tempo e spazio ha saputo andare OLTRE”. (Lavinia Giuntini)
www.gianalbertorighetti.it
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Gianalberto Righetti, ingegnere e fotografo genovese, espone dagli anni 90’ le sue opere in varie gallerie d’arte contemporanea, e da qualche anno si dedica alla produzione di libri di immagini e reportage video. Nelle sue opere - nelle geometrie, nelle linee, nei contrasti cromatici - non è difficile ritrovare la razionalità e la logica tipiche di un ingegnere. Righetti tuttavia cerca nelle sue composizioni, e soprattutto nelle ombre, nel mosso, nella distorsione delle prospettive, un’area non nitida, un dettaglio nascosto, una linea di confine dai quali far emergere l’immaterialità del soggetto e trasfigurare la sua “percezione”, piuttosto che rappresentarne la sua “realtà”. Il risultato è un’opera in cui la logica e l’emozione sono entrambe presenti e l’immaginario ha spazio libero. Muri, muretti e marciapiedi, elementi materiali grezzi ma di grande rappresentatività per ciò che possono evocare, sono da sempre il soggetto prediletto dell’artista nel suo viaggio alla ricerca d’immagini e d’emozioni.
Righetti ha esposto alle personali "Sviste Fotografiche" (Firenze, 1995), "Terre e Cielo" (Sauze d'Oulx, 2003), "Confini d'Ombra" (Genova, 2005 e Cassano d'Adda, 2005), "Frammenti Pitecusani" (Ischia, 2006), “Libera-mente in una realtà sospesa tra due colori e un’ombra” (Genova, 2008), “I Luoghi Immateriali” (Lecce, 2009), “Diecidicinque” (Genova, 2010), “Vi sto parlando attraverso il vento” (Genova, 2011). Ha partecipato a varie collettive, tra cui "Saturarte" (1998 e 1999), “MarARTea - Il Mare nel Mito - Festival d’Arte sul Mare” (2008), IV Biennale “Genovarte” (2011), “Bestiario” (2011), “Collettiva Il Punto” (2012), “Orizzonti Vicini” (2012), “Mare e Pietre di Liguria” (2013). Come autore di libri fotografici ha pubblicato: “I Luoghi Immateriali” (con Antonio Errico, Manni editore, 2009); “Cinquantacinquedicinque – Visioni delle Cinque Terre” - vincitore del premio editoriale “Cinque Terre 2012” (De Ferrari editore, 2011); “Sguardi da Altri Mondi – Una scuola per Nico” (De Ferrari Editore, Genova, 2012). Collabora con ACRA-CCS onlus con la produzione di video divulgativi delle iniziative a sostegno dei bambini di paesi terzi.