Angela Glajcar – Terforation
Angela Glajcar presenta alla Galleria Eduardo Secci Contemporary una serie di lavori non tanto su carta, ma di carta, che appartengono al grande ciclo di “Terforation”, iniziato nel 2005, e tuttora continuato.
Comunicato stampa
Angela Glajcar presenta alla Galleria Eduardo Secci Contemporary una serie di lavori non tanto su carta, ma di carta, che appartengono al grande ciclo di “Terforation”, iniziato nel 2005, e tuttora continuato. Il titolo deriva dall’unione di due parole latine: “terra”, e “foramen”, foro, buco. Di fatto, una forma geometrica pura, creata dalla misura regolare dei fogli di carta - ora sovrapposti e posati a terra, ora pendenti dall’alto, ora appesi al muro – viene scavata da una specie di gigantesco “tarlo” – l’artista – che costruisce i suoi sentieri interni.
Il contrasto tra la purezza della forma iniziale, e il “guasto” provocato dallo scavo, costruisce anche il senso del lavoro, frutto dell’incontro simbolico tra l’una e l’altro, che è come dire – con una semplice metafora – che l’idea viene attraversata dal senso, dai sensi e dalla sensibilità, e che solo da questo incontro si crea l’opera, a sua volta metafora della vita. Ancora, secondo questa medesima interpretazione, la bianchezza intatta della carta, usata senza sovrapposizioni di colore, si trova a fare i conti con l’ombra creata dalla “caverna” scavata all’interno, e che è potenzialmente sempre cangiante e mutevole, a sottolineare l’incontro/scontro tra le due anime compresenti nell’essere umano: la parte razionale e il lato se non proprio oscuro, sicuramente emotivo, della sensibilità.
Marco Meneguzzo