The Others 2013 – Boom!
The Others cambia pelle, con coraggio e un pizzico di follia, e dà ascolto a tutte quelle realtà per le quali è nata e alle quali si rivolge.
Comunicato stampa
METTI IN CRISI
The Others, per sua natura, esplora nuovi territori, cerca di porsi come avamposto, come antenna. E quindi non si spaventa di dichiarare che la formula tradizionale delle fiere rischia di essere un concetto anacronistico, che non registra la vera situazione del sistema dell’arte emergente. Così The Others cambia pelle, con coraggio e un pizzico di follia, e dà ascolto a tutte quelle realtà per le quali è nata e alle quali si rivolge. Protagonisti sono gli spazi dinamici e vitali, i veri incubatori della creatività, intesa in senso aperto, che stanno alle regole del gioco e si mettono in gioco. A loro ci rivolgiamo, quelli cercavamo, e per quelli diventiamo qualcosa che non è più una fiera, ma un happening culturale costituito da un insieme di mostre e abbandonando definitivamente la parola “stand”.
Progetto curatoriale e prezzo politico di partecipazione, per coprire le spese vive: questi i requisiti, con rigore e qualità. Così si fa BOOM!, e così si respinge l’idea di crisi, che attanaglia, che pronunciano tutti, che blocca ogni cosa. The Others ci crede, e invita ciascuno a presentare la propria idea di BOOM!, proponendo un progetto, un artista, un lavoro.
A ogni espositore viene chiesto di dare un titolo all'allestimento che presenta all'interno della cella a lui riservata. Sarà una parola che diventerà ulteriore declinazione del tema di The Others. Quel BOOM! che vuole essere una risposta alla crisi, all'immobilismo, alla lamentela costante (sui dizionari, tra i contrari della parola "crisi", appare proprio Boom). Opporre artisti, progetti, opere, curatori e operatori diversi alla crisi. Per metterla in crisi, semplicemente creando un luogo pieno di energia, proposte, ricerca. Che è ciò che ci piace dell’arte; la sua possibilità infinita di riflettere, sovvertire, proporre pensiero e inventare futuro.
E allora Boom!
Olga Gambari direttore artistico
Roberta Pagani, Stefano Riba comitato scientifico