Ugo La Pietra – Tracce. La mia territorialità
L’artista espone lavori creati presso la “Besio 1842”, ultima manifattura con marchio storico operante a Mondovì.
Comunicato stampa
Il Museo della Ceramica di Mondovì continua a farsi portavoce dell'arte contemporanea legata ai materiali del mondo della ceramica. Quest'anno ad essere protagonista è l'architetto, ricercatore, designer e artista Ugo La Pietra, nome di fama e rilievo internazionale che espone a Mondovì interessanti lavori in ceramica che stupiscono per la loro bellezza e originalità.
La mostra, "Ugo La Pietra - TRACCE - La mia territorialità", curata da Christiana Fissore e Riccardo Zelatore e organizzata grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo e al sostegno della Compagnia di San Paolo, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e della Città di Mondovì, si inaugura sabato 26 ottobre alle 17,30 ed è visitabile fino al 6 gennaio 2014
L'artista e la ceramica
All’inizio degli anni Sessanta Ugo La Pietra faceva parte di un gruppo di pittori “segnici” allievi di Lucio Fontana (Gruppo del Cenobio, 1962-63 con Sordini, Verga, Vermi e Ferrari).
La sua pittura era caratterizzata da opere in cui si leggevano rapide scritture che, distese sulla tela, formavano paesaggi fantastici, luoghi da esplorare, territori (come anche nella serie di mostre del 1964 dal titolo “La lepre lunare” organizzate con V. Orsenigo sul “Manuale di zoologia fantastica” di Borges).
Ancora oggi La Pietra traccia i suoi segni alla ricerca di una sua territorialità… sempre più residua, in cui coltivare i suoi desideri: tracce che vanno scomparendo, souvenir di esperienze passate, pagine di un diario di esploratore delle periferie urbane, di territori e paesaggi coltivati pazientemente in un vaso.
I suoi segni sono tracciati sulla carta, sulla tela e, negli ultimi anni, soprattutto sulla e nella ceramica. Terrecotte ingobbiate e incise, ceramiche decorate e smaltate, realizzate in Albisola (Studio Ernan Design, Pierluca Ceramiche), Milano (Laboratorio Nibe), Nove (Laboratorio 3B) e ora Mondovì (Ceramiche Besio 1842) costituiscono un patrimonio espressivo e culturale di assoluto interesse.
La sua disposizione a permeare tecniche, capacità e stilemi locali, a favore di una tanto cara vena mediterranea, diventa per La Pietra percorso di evangelizzazione nomade e nobile a salvaguardare e tramandare le autonomie locali.
Questo processo è particolarmente evidente nelle collezioni ceramiche che dagli anni Ottanta ad oggi La Pietra ha prodotto in collaborazione con le botteghe e le manifatture dei principali centri nazionali, nello spirito innato di recupero dei luoghi della tradizione e della maestria artigianale.
Il Museo della Ceramica, La Pietra e la ceramica di Mondovì
La mostra dedicata a Ugo La Pietra, voluta e supportata dalla Fondazione Museo della Ceramica Vecchia Mondovì e resa possibile grazie al contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo e al sostegno della Compagnia di San Paolo, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo e della Città di Mondovì, ha trovato genesi nelle ultime collezioni di ceramiche che il nostro ha prodotto in Mondovì presso la fornace “Besio 1842”.
Proprio la “Besio 1842”, ultima manifattura con marchio storico operante a Mondovì, allestirà nei prossimi mesi all’interno del Museo, in collaborazione con la Fondazione, una vera e propria unità produttiva, destinata a fare parte del percorso espositivo.
L’iniziativa si inserisce nel progetto “La terra di mezzo. La via della ceramica tra Liguria e Piemonte”, grazie al quale la Fondazione ha vinto un importate bando promosso dalla Compagnia di San Paolo, che si propone, tra l’altro, la promozione e lo sviluppo delle storiche realtà produttive e dell’artigianato ceramico delle due regioni, favorendo anche la realizzazione di opere di artisti contemporanei.
Come in precedenti episodi, carpite dalla tradizione popolare, le ultime ceramiche di La Pietra assurgono a nuova dignità attraverso la sua singolare reinvenzione interpretativa.
Gli interventi, finalizzati alla stoviglieria, all’oggetto e all’elemento d’arredo, rappresentano la testimonianza ulteriore di come Ugo La Pietra possieda una sorprendente varietà di registri e sappia riproporre in prospettiva moderna quei caratteri legati a consuetudini e memorie di un territorio a rappresentare ancora il punto di partenza per nuove letture e riflessioni.
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La mostra che si inaugura il 26 ottobre 2013 e rimane visitabile sino al 6 gennaio 2014, coordinata da Christiana Fissore, Direttrice del Museo, e Riccardo Zelatore, si inserisce nell’ambito delle manifestazioni autunnali, che fanno di Mondovì uno dei centri di più vivo e qualificato interesse per la ceramica artistica.
Un catalogo edito da Silvana Editoriale accompagna e documenta il progetto espositivo.
Biografia sintetica di Ugo La Pietra
Ugo La Pietra vive e lavora a Milano. Si è sempre dichiarato “ricercatore” nelle arti visive e nella comunicazione. Ha comunicato le sue ricerche attraverso molte mostre in Italia e all’estero. Ha curato diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca. Ha vinto il Compasso d’Oro nel 1979.
Le sue esperienze di ricerca in architettura e nel design lo hanno portato a sviluppare temi come “La casa telematica” (MoMA di New York, 1972 – Fiera di Milano, 1982), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica” (Abitare il Tempo, 1990), “Cultura Balneare” (Centro Culturale Cattolica, 1985/95).
Ha sempre sostenuto con opere, ricerche, scritti e didattica un design carico di significati, per un “design territoriale” contro il design internazionalista.