Miti e natura in Canavese
Le opere esposte hanno come tema il Canavese: le valli, i torrenti, i laghi, la montagna, i borghi, i prodotti, gli animali e i personaggi.
Comunicato stampa
Cercare un legno, partire dall’essenza, dal tronco. Tagliarlo, levigarlo, dimensionarlo in tavolette da incidere. Una tavola per ogni colore: il giallo-il rosso-il blu. Spalmarvi gli inchiostri, appoggiarvi su la
carta di cotone e imprimerla, legno dopo legno, sullo stesso foglio per fondervi i colori con lo sforzo della pressione. Aggiungere per una, togliere nell’altra, rattoppare uno squarcio nella terza, riempire l’incavo di troppo, per dargli maggior vibrazione. Calcolare la tonalità dei pigmenti che si scaldano sotto il torchio per creare verdi bottiglia, viola e fucsia, aranciati e terre bruciate. È come aprire un sentiero in
montagna, tracciare una via, segnare una pista. Rinnovare, fare rinascere quello che era stato
dimenticato, trascurato e vilipeso perché troppo arduo, perché passato di moda.
Come altre tecniche incisorie, anche la xilografia ha conosciuto nel Novecento un impiego diverso da
quello tradizionale, per il suo linguaggio scabro ed essenziale ed il forte impatto emotivo. Su questa linea si attestano Schialvino e Verna il cui impegno è andato ben oltre l’utilizzo della stampa su legno come mezzo espressivo. Nel 1987 hanno infatti fondato l’Associazione Nuova Xilografia, per diffondere la conoscenza di quest’antica tecnica, e nel 1997 hanno iniziato la pubblicazione di SMENS. Le opere esposte hanno come tema il Canavese: le valli, i torrenti, i laghi, la montagna, i borghi, i prodotti, gli animali e i personaggi. La ricchezza del linguaggio xilografico, con la varietà delle tavole incise su legno di testa e di filo, spesso impresse a tavole sovrapposte per ottenere ricchi effetti cromatici, insieme ai disegni ed alle acqueforti, spingerà il visitatore, in un percorso di oltre cinquanta opere di grande formato, ad approfondire la conoscenza di un territorio ricco di bellezze, da scoprire e valorizzare.
In mostra anche SMENS, una rivista stampata con torchi a braccia, con caratteri di piombo e le
illustrazioni incise su tavolette di legno. Vi hanno scritto poeti, studiosi, filosofi e scrittori di fama: Mario Luzi e Norman Mailer, Gianfranco Ravasi e Nico Orengo, Elémire Zolla e Federico Zeri, Elena Loewenthal e Mario Rigoni Stern; e vi hanno inviato le xilografie gli incisori più bravi al mondo: Barry Moser e Leonard Baskin, Evgenij Bortnikov e Jean Marcel Bertrand, Remo Wolf e Ugo Nespolo. Smens è diventata così un polo aggregatore per gli artisti che incidono su matrici lignee.