L’età Neoclassica a Faenza
Un articolato progetto culturale sostenuto da Banca di Romagna: libro, convegno, visite guidate ed un approfondimento a Palazzo Milzetti.
Comunicato stampa
Faenza, tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, visse una delle sue stagioni più felici dal punto di vista artistico, con l’affermarsi di una cultura neoclassica tesa a ribadire il primato dell’antico. La singolare, perfetta integrazione tra le arti, costituisce l’essenza più profonda di questo periodo, contrassegnato da eleganza, equilibrio, misura e buon gusto.
Pochi centri ebbero la fortuna di assistere a una vicenda tanto intensa e ricca: l’eccezionale fioritura di edifici, dipinti, sculture, decorazioni e arredi – in un fervore che coinvolse artisti e botteghe artigiane di alta specializzazione – fu espressione della volontà di un rinnovamento in senso moderno oltreché di ambizioni di prestigio e legittime aspirazioni a un ruolo da protagonista.
Sono molto ricche le tracce lasciate dall’epoca Neoclassica a Faenza che per qualità e quantità delle realizzazioni, primeggiò e seppe dialogare con le coeve esperienze italiane ed europee.
L’ideale classico si inserì con le sue iconografie, i suoi codici, le sue cariche ideali nel tessuto urbanistico della città, nelle forme dei palazzi, negli interni e nella vita cittadina.
Dopo il grande successo, non solo locale, delle architetture realizzate da Giuseppe Pistocchi con l’aiuto dello scultore Antonio Trentanove, le grandi famiglie gareggiarono nella sistemazione delle proprie dimore. Si imposero così Giovanni Antonio Antolini e Pietro Tomba in architettura, la bottega dei Ballanti Graziani in scultura, e Felice Giani in pittura.
A quel periodo d’oro che diede vita ad un momento culturale di particolare significato, è dedicato un progetto culturale di ampio respiro, sostenuto da Banca di Romagna, che parte dal libro “L’età neoclassica a Faenza- Dalla rivoluzione giacobina al periodo napoleonico” (Silvana Editoriale), curato da Franco Bertoni e Marcella Vitali, con un saggio di Andrea Emiliani, e si snoderà attraverso tre momenti. Innanzitutto, sabato 26 ottobre, il convegno di presentazione del libro (ore 10.30, sala incontri di Banca di Romagna in via Paolo Costa, 3), a cui parteciperanno personalità come Antonio Paolucci (direttore Musei Vaticani) ed Andrea Emiliani (già soprintendente ai Beni Artistici e Storici). Poi, nel pomeriggio (ore 15) dello stesso giorno e di domenica 27 ottobre, visite guidate a palazzi e residenze private che con grande sensibilità i proprietari apriranno al pubblico (necessaria la prenotazione telefonica al numero 0546/676160). Infine, sabato 16 novembre (ore 10.30) un approfondimento a Palazzo Milzetti, Museo Nazionale dell’età neoclassica in Romagna, condotto dal direttore Anna Colombi Ferretti.
Il libro, dedicato all’architetto Ennio Golfieri, primo e autorevole studioso della vicenda neoclassica faentina, documenta l’eccezionale momento culturale e artistico che segnò in maniera indelebile la città.
Per rappresentare al meglio questa fase, gli autori hanno avviato e coordinato un’inedita campagna fotografica - realizzata da Marco Cavina - ed oltre ad un’altrettanto inedita attività di documentazione e censimento dei siti illustrati.
Il progetto editoriale supportato da Banca di Romagna, si è allargato: si potrà così, dalle pagine riccamente illustrare di immagini e di testi dettagliati e curati, ma anche dalle parole di illustri storici dell’arte, esperti e guide, capire come l’arte neoclassica abbia potuto affermarsi a Faenza.