Ludovica Gioscia – Mineral Rush Flamingo Crush
Fondazione MACC e Conservatoria delle Coste della Sardegna sono liete di presentare Mineral Rush Flamingo Crush, l’ultimo progetto artistico di Ludovica Gioscia, a cura di Stefano Rabolli Pansera.
Comunicato stampa
Fondazione MACC e Conservatoria delle Coste della Sardegna sono liete di presentare Mineral Rush Flamingo Crush, l’ultimo progetto artistico di Ludovica Gioscia, a cura di Stefano Rabolli Pansera.
Archeologia industriale e antropologia sociale sono i temi che caratterizzano il lavoro dell’artista per la Galleria a cielo aperto di Mangiabarche. Un nuovo Giant Decollage, in cui campeggia un elemento totemico come simulacro di un reperto archeologico, cela la pianta mineralogica della Sardegna e svela il modus operandi di Ludovica Gioscia: l’attenzione per ciò che “resta” è fissata su carta attraverso l’immagine di un elemento scultoreo, in questo caso un frammento di piastrella raccolto a testimonianza della storia architettonica dell’edificio, e rimanda ad un futuro prossimo in cui vede l’artista impegnata, durante il corso della residenza, nella realizzazione di una serie di formelle in ceramica che andranno a sostituire i pezzi collezionati. Come in un gioco di specchi, elementi iconografici che richiamano alla storia produttiva locale, legata all’estrazione del carbone, saranno impressi nelle piastrelle, per poi essere introdotte in maniera permanente nell’edificio stesso.
Ludovica Gioscia (Roma, 1977), vive e lavora a Londra, dove ha conseguito il Master in Arte alla Slade School of Art nel 2004. Tra le sue mostre personali: Vermilion Glow Bleeds Rust, Galleria Riccardo Crespi, Milano (in corso); Forecasting Ouroboros, installazione semipermanente al Macro di Roma (2012); Papered Portraits al Warhol di Pittsburgh (2009) e Mikado a Siobhan Davies Studios (2009). Ha preso parte a numerose collettive come Cast Contemporaries (parte del Festival di Edinburgo, 2012), Material a Salon 94, New York, a cura di Duro Olowu (2012), Going International al Flag Art Foundation, New York (2010); Carte Blanche, Analix Forever, Ginevra, a cura di Michele Robecchi (2010), Murals alla Fondazione Miró di Barcellona, a cura di Martina Millà (2010) e sempre nel 2010 Playboy Bunny Redux al Warhol di Pittsburgh a cura di Eric C. Shiner, Aaron Baker e Ned West.
La Conservatoria delle coste è un’agenzia tecnico-operativa della Regione Sardegna, con personalità giuridica di diritto pubblico, fa propri gli strumenti della pianificazione paesaggistica regionale applicandoli nell’ambito delle proprie funzioni con lo scopo di darne piena attuazione. Principale obiettivo dell'Agenzia è la gestione integrata delle aree costiere della Sardegna, attraverso azioni di coordinamento e progettazione, anche nel campo della cooperazione internazionale sempre nello stesso ambito. Particolare sensibilità è riposta sui temi della conservazione, valorizzazione, promozione, e tutela di beni paesaggistici e ambientali del patrimonio costiero della Sardegna: la galleria di Mangiabarche è uno dei luoghi scelti dall’agenzia e inserita nella pianificazione strategica in materia di tutela, promozione e valorizzazione messa in atto dall’Ente.
Fondazione MACC è una nuova organizzazione non-profit, fondata dal Comune di Calasetta in collaborazione con Beyond Entropy Ltd. La Fondazione mira a diventare un epicentro per la produzione culturale e l'arte contemporanea per l’intero territorio del Mediterraneo, con mostre, residenze d'artista e attività educative durante tutto l’arco dell'anno. Il Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta e la galleria a cielo aperto di Mangiabarche, un innovativo spazio espositivo voluto dalla Conservatoria delle coste della Sardegna, sono i luoghi dedicati a questa nuova produzione artistica.