Umberto Pettinicchio – Metafore Poetiche
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Comunicato stampa
CURRICULUM VITAE
Umberto Pettinicchio è nato a Torremaggiore(Foggia) il 30 Giugno 1943. Ha studiato presso l'Accademia di belle Arti di Brera, diplomandosi in pittura e scultura. Espone dal 1967. Ha tenuto 84 esposizioni personali in Italia, Svizzera, Germania, Spagna, Florida. E' tuttora presente in 7 musei in Europa. L’ultima esposizione nel luglio 2011 presso la sede della Leo Burnett a Losanna con il fotografo Steve McCurry. Ha partecipato a rassegne nazionali e internazionali e scritti sulla sua opera sono apparsi su giornali, riviste, cataloghi d'arte(Bolaffi, ecc.) in Italia e all'estero. Hanno parlato di lui: Iaiolo, Fiori, Annamaria Carpi, Olghina de Robhilant, Apuleo, Sanesi, De Grada, Seveso, Munari, Armiñio, Damaso Lopez Carcia, Cara, Javier Baron Thaidigsmann, Zamanillo, Vittorio Sgarbi, Pedro Fiori ed altri.
Birgitt Shola Starp ha scritto di lui:
“Umberto è una sfida agli scompartimenti mentali stagni, come lo sono le sue opere che sfidano la materia, la storia dell'arte, il mercato dell'arte. Forse la qualità spirituale più ammirevole di Umberto è la sua persistente fedeltà al proprio sé, il valore assoluto che dà alla propria vita, senza autodilaniamento, senza ripudiare niente, senza lotta contro se stesso. Senza autocritica, forse - ma questo è il virus con cui una certa parte della cultura cristiana soleva infettare gli accoliti: l'autodenigrazione è la base indispensabile per farsi manipolare. Umberto disseziona tutto e tutti intorno a sé, li smonta nelle singole parti per riassemblarli secondo la propria visione - prolifico, irrispettoso, tagliente. Poi ancora, materno, solidale, generoso e compassionevole - atto a tessere, al di là delle sue tante manifestazioni di partecipazione nell'andamento del mondo, un arazzo impalpabile, cosparso di gemme preziose, costruito su trame traslucide, modellato con barocche volute e prospettive cosmiche, cariche di compassionevole divina umanità - precursore del possibile paradiso paradossale pettinicchiano.”
Nel 1975 comincia i “Ritratti della polidentità” (ricerca dell'identità come “territorio del corpo”) il suo ex studio di via Bolzano è stato per anni un centro di dibattiti artistici e culturali. Qui, nel 1979, inizia la ricerca di un “Arte - Totale - Amodale” con l'artista tedesco Lutz Niesporek. Nel 1983 incomincia la serie “Libro d'Artista”: “Automa e Automatismo nella ragione sociale” (Fotocopiapsiche con testo di U.P.) 1984 Manifesto evento “la nascita dell'essere”, nel 1984 “spoetiche d'incontro” (con poesie di Pedro Fiori), 1986 “Pier Paolo Pasolini: Spoliazioni di una identità”. Nel 1984 fonda la rivista d'Arte Sperimentale “In - Con - Arte” e la presenta in dicembre assieme al pittore spagnolo Roberto Orallo. Nel 1989 si trasferisce a Casatenovo(LC) ed insieme a Luigi Bianco, scrittore e poeta, fonda lo spazio “Harta”, rivista e centro culturale con una retrospettiva a “l'attraversamento del corpo”. Nel 1990 si reca in India e conosce Shri Sathya Sai Baba. Questo incontro lo segnerà profondamente sia come uomo che come artista. Dal 1990 la sua pittura perderà parte della sua componente materica in favore di una pressante ricerca spirituale. In questi anni prendono il via una serie di eventi in collaborazione con Paolo Facchi -filosofo del linguaggio-, Carlo Sliepcevic -filosofo-, Gianpaolo Ferrari -scrittore e filosofo- ed altri.