L’Enigma di Isidore Ducasse
Gli artisti sono invitati ad un confronto nuovo e personale con Lautréamont, allo scopo di misurarsi con una lettura ormai muta dell’opera.
Comunicato stampa
L’ENIGMA DI ISIDORE DUCASSE
(OMAGGIO A LAUTRÉAMONT)
“bello come l’incontro casuale di una macchina da cucire e un ombrello sul tavolo di un obitorio.”
SIMONE PELLEGRINI, CUOGHI CORSELLO, ETTORE FRANI,
ANDREA BRUNO, NICOLA SAMORÌ, MUSTAFA SABBAGH, FRANKO B,
CHIARA FORTI, CHRISTIAN RAINER, ADRIANO PERSIANI,
GILDA SCAGLIONI, SIMONE RONDELET, STEFANO W. PASQUINI,
STEFANO RICCI, MATTEO SERRI, EDDY CORVAGLIA, CHIARA SOLDATI,
CLAUDIA COLLINA, ROBERTO PAPAVERO CRUSCA.
a cura di
PATRIZIA SILINGARDI
SONIA SCHIAVONE
STEFANO ROVATTI
MARIO SANTINI
ANTONELLA DI TILLO
la s.v. è invitata
sabato 23 novembre 2013 ore 18.30 c/o piazza arsenale 3 - 37126 verona
Pseudonimo di Isidore Ducasse, il Conte di Lautréamont (1846-1870) è a tutt’oggi un mistero biografico. Nato a Montevideo e cresciuto durante la sanguinosa Guerra Civile Uruguayana, morirà a soli 24 anni a Parigi per cause misteriose, subito dopo aver dato alle stampe il suo oscuro e folle Les Chants de Maldoror. Il poema, dai contenuti aberranti e bestiali, ricolmo di metamorfosi, desideri e innocenza, da allora maledetto, fu ispiratore di Simbolisti e Surrealisti. Man Ray nel 1920 con il suo Indovinello (o L’enigma di Isidore Ducasse) vieta, interdice la contemplazione, la comprensione tranquillizzante, e nutre l’immaginazione, la paura.
Gli artisti sono invitati ad un confronto nuovo e personale con Lautréamont, allo scopo di misurarsi con una lettura ormai muta dell’opera. Dopo una decennale, chiassosa e torturante istigazione alla bulimia collettiva, al violento vomitare se stessi alla luce del sole, e venir identificati con quegli scarti, questo è il momento per azzardare le condizioni per una nuova esegesi visiva di Maldoror. Dove l’interno, il magico e il silenzio cullano l’essere e i suoi ingredienti, da cui separarsi sarebbe impossibile senza morirne.
Straordinaria sarà l’ambientazione, la struggente bellezza di un villino dei primi del ‘900 inalterato e decadente, nascostosi per tutto questo tempo tra verzure irte e scontrose, un buco nel buio, in pieno centro a Verona.
si ringrazia
LAURA MARCELLINI, MARCO POZZI, LUCA PILUTZA (STUDIO 515),
GALLERIA L’ARIETE, GALLERIA ENRICO ASTUNI, VIABIZZUNO, JOKE T-SHIRT.
in particolare la famiglia Dott. Carlo Santini, in memoria del Gen. Biagio Santini che ha costruito la villa