Constructive Alps
Una mostra dei progetti selezionati in occasione del Premio internazionale per le ristrutturazioni e costruzioni sostenibili nelle Alpi.
Comunicato stampa
Merano Arte ospita dal 24 novembre 2013 al 6 gennaio 2014, "CONSTRUCTIVE ALPS", una mostra dei progetti selezionati in occasione del Premio internazionale per le ristrutturazioni e costruzioni sostenibili nelle Alpi.
Il premio è stato indetto dall’Ufficio Federale dello Sviluppo Territoriale Svizzero e dell’Ufficio per l’Ambiente del Lichtenstein, con il sostegno della Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi CIPRA. I primi premi e le menzioni per i progetti più significativi sono stati assegnati il 29 Agosto 2013, in occasione della cerimonia di apertura del Museo Alpino a Berna, Svizzera.
Una giuria internazionale ha scelto, tra le circa 400 candidature pervenute, le 30 costruzioni o ristrutturazioni che soddisfacevano al meglio sia criteri estetici che di sostenibilità. Tra i lavori migliori sono annoverate costruzioni dell'Alto Adige, del Nord Tirolo e del Trentino.
La mostra di Merano è parte di un percorso itinerante che ha toccato varie sedi espositive della zona alpina, come Berna e Vaduz.
La rassegna riflette su diversi aspetti che riguardano gli interventi di ristrutturazione e costruzione sostenibili. 30 pannelli illustrano edifici di nuova costruzione o ristrutturati, abitazioni residenziali, fabbricati industriali, impianti per il tempo libero ed edifici comunali.
Un tronco d’albero mette a disposizione dei visitatori 15 materiali da costruzione che possono essere osservati e manipolati liberamente, come segno tangibile della sensorialità e della sostenibilità dei
progetti. In brevi filmati, i cinque membri della Giuria del concorso illustrano inoltre i diversi aspetti del costruire sostenibile nelle Alpi.
Il riconoscimento «Constructive Alps» ha premiato con 50.000 Euro i progetti sostenibili più rilevanti realizzati durante gli ultimi quattro anni nelle regioni alpine. Il premio intende incentivare architetti e committenti a costruire in modo efficiente sotto il profilo energetico e con materiali provenienti dalla regione, nonché incoraggiare gli abitanti delle regioni alpine a costruire o ristrutturare in modo sostenibile. Una giuria internazionale, presieduta dal giornalista di architettura svizzero Köbi Gantenbein, ha selezionato, tra 400 concorrenti, 30 progetti. La diversità delle costruzioni illustra quanto sia consolidato il principio di costruire e risanare in modo sostenibile e compatto nell’intero arco alpino. Grande è stata l’adesione, con oltre il doppio dei progetti presentati nell’edizione del 2010. Il crescente interesse si rispecchia anche nel verdetto della giuria che, tra i progetti selezionati per la finale, ne ha premiati tre e ha assegnato sette riconoscimenti.
I membri hanno visitato in loco le nuove costruzioni o gli edifici oggetto di ristrutturazione. Le categorie prese in considerazione dal concorso riguardano luoghi residenziali pubblici o privati, edifici per servizi o attività commerciali, industriali e per il tempo libero. Nella valutazione sono stati considerati sia aspetti estetici sia criteri complessivi di sostenibilità, come ad esempio il collegamento con la rete di trasporto pubblico, la scelta di materiali da costruzione ecologici o l’efficienza energetica.
I progetti provenienti dal Voralberg, così come era avvenuto per la prima edizione, hanno suscitato particolare interesse. Sono comunque risultati molto interessanti anche progetti in Slovenia, Italia, Francia, Svizzera e altri Bundesländer austriaci, con costruzioni di notevole valenza energetica, che hanno saputo sfruttare con lungimiranza i materiali del posto quali il legno, la paglia, l'argilla o il sasso.
Primo premio: dalla facciata alle sedie tutto è in abete
Il primo premio è stato assegnato al Centro di formazione agraria di Salzkammergut in Austria. Partendo dalla base dell'edificio a forma di "L", gli architetti hanno poi ampliato la struttura, trasformandola in una costruzione quadrata con cortile interno. Il complesso si distingue nettamente dai prati circostanti e utilizza poco suolo. La facciata è in abete della regione, così come tutto il resto dell'edificio, dal tetto alle fondamenta, con grandi finestre che portano molta luce negli spazi interni. Il legno utilizzato è grezzo, così da risultare naturale con tutte le sue venature. Anche le sedie, gli armadi e gli scaffali sono in abete. La facciata è stata isolata con lana di montone e cellulosa, così da trasformare il centro di formazione in una casa passiva.
Secondo premio: dialogo tra passato e presente
La casa della famiglia Brugger sul Bartholomäberg (Voralberg) è la testimonianza di un risanamento prudente di un edificio ricco di storia e tradizioni: un dialogo tra elementi costruttivi ristrutturati con cura ed altre parti moderne integrate con sapienza. La casa in legno a telaio risale a circa 250 anni fa
e fa parte delle case tipiche e tradizionali del Montafon. La costruzione è estremamente parsimoniosa e utilizza solo materiale locale: le fondamenta sono in sasso e il resto è in abete massiccio.
Terzo premio: un fiore all'occhiello nel centro del paese
In Slovenia, il centro multifunzionale ristrutturato di Rinka permette alla località di svilupparsi, promuove l'economia e rafforza il capitale sociale. L'edificio si integra nel villaggio, pur mantenendo il suo carattere particolare e unico. Il Comune ha affittato i locali al primo piano alle imprese che vogliono implementare le loro attività sul posto, al fine di mantenere i giovani nella valle. La sala riunione consente ai contadini di incontrarsi. Al piano superiore si è insediata l'amministrazione comunale.
Oltre ai tre premi, la giuria ha deciso di assegnare i seguenti riconoscimenti:
Casa d'abitazione La Salière, Grenoble, F
Mulino e cooperativa Agri’90, Storo, I
Cinema Sil Plaz, Ilanz, CH
Risanamento e ampliamento della scuola Mähdle, Wolfurt, A
LifeCycleTower One, Dornbirn, A
Ristrutturazione della casa Simma, Egg, A
Vigili del fuoco e asilo nido, Thüringerberg, A
Edifici Clima neutrali nelle Alpi
«Constructive Alps» è il contributo della Svizzera e del Principato del Liechtenstein all’attuazione del Piano d’azione per il clima della Convenzione delle Alpi. Nel 2009, con il Piano d’azione gli Stati alpini si sono impegnati a rendere gradualmente le Alpi una regione modello in materia di protezione del clima. Gli interventi di ristrutturazione e di costruzione assumono qui un ruolo decisivo: nelle Alpi le abitazioni private consumano tanta energia quanto l’intero settore dei trasporti.
La Convenzione delle Alpi è il primo trattato al mondo vincolante sul piano internazionale per lo sviluppo sostenibile di una regione di montagna. Nel 1991 gli otto Paesi alpini e l’Unione europea hanno sottoscritto la Convenzione quadro. L’attuazione nel dettaglio della Convenzione è regolamentata da otto protocolli. Nel 2009 i ministri dell’ambiente delle Parti contraenti a Evian, in Francia, hanno approvato un Piano d’azione per il clima come integrazione ai protocolli della Convenzione delle Alpi: gli Stati si impegnano ad attuare misure concrete e a mettere a disposizione i mezzi necessari affinché le Alpi diventino una regione modello per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico.