Est Memoriale
40 giorni di viaggio, 13 stati attraversati, 9400 km percorsi in auto, 8000 scatti fotografici; questi sono i numeri che scandiscono il viaggio alla base del progetto Est Memoriale.
Comunicato stampa
EST MEMORIALE
di Pier Paolo Patti e Ciro Vitale
Documentazione video e fotografica.
VIII Shiryaevo Biennale of Contemporary Art
40 giorni di viaggio, 13 stati attraversati, 9400 km percorsi in auto, 8000 scatti fotografici; questi sono i numeri che scandiscono il viaggio alla base del progetto Est Memoriale, con il quale Pier Paolo Patti e Ciro Vitale hanno partecipato lo scorso 10 agosto 2013, su invito personale dei curatori Nelya Korzhova e Roman Korzhov alla VIII Biennale di Shiryaevo in Russia. Un progetto itinerante, in cui il viaggio stesso è divenuto materia dell'opera d'arte. Un palinsesto di esperienze e visioni che hanno costituito il corpus ideale di SOMEWHERE l'istallazione site-specific presentata alla biennale di circa 8 metri per 3, in cui, uno dei personaggi narranti incontrati, diviene icona delle antinomie e delle complesse problematiche storiche e sociali che animano le terre dell'est.
Il progetto sostenuto dalle gallerie Primo Piano e Studio Legale (Napoli), dal BAD Museum (Casandrino), da TEKLA e dal progetto Di.St.Urb. (Scafati), sarà presentato giovedì 28 novembre alle ore 19.00, negli spazi del collettivo, presso il Centro Culturale Tenax (ex Ferro 3).
“Molte sono state le considerazioni fatte sulle contraddizioni che esprimono i paesi dell’ex Unione Sovietica o che ad essa facevano riferimento, il tempo è l’elemento che in modo predominante impone delle riflessioni, esso a volte sembra sospeso nella memoria del comunismo, altre volte invece sembra divorato da un’insaziabile fame di benessere e di libertà. Il nostro obbiettivo è di evidenziare le differenze, ma sottolineare anche i pericoli che l’occidentalizzazione porta con se, primo su tutti il rischio dell’omologazione in un sistema capitalistico che si è dimostrato più volte pronto ad esplodere in gravissime crisi finanziarie come quella attuale. L’immagine realizzata per l’VIII Shiryaevo Biennale of Contemporary Art, rappresenta la sintesi di questa esperienza, ma soprattutto di tutti i contrasti ereditati dalla storia recente e che ancora segnano la vita dei popoli dell’est”. (Pier Paolo Patti & Ciro Vitale, Est Memoriale, agosto 2013).
Di.St.Urb. (Distretto di studi e relazioni urbane in tempo di crisi), spazio dedicato alle arti visive, si pone l’obbiettivo di attirare ed aggregare un ampio e diversificato gruppo, costantemente in fieri, di artisti, di critici e curatori, nonché di intellettuali afferenti ad altri ambiti e discipline interessati al confronto con i linguaggi dell’arte, adottando una prospettiva globale, ma prestando la massima attenzione anche al territorio. Prima ancora che area espositiva, funzione che pure gli è assolutamente propria, esso va dunque inteso come un cantiere in cui soggettività differenti per formazione e vocazione concorrono nell’articolazione di un discorso sempre suscettibile di nuovi apporti e sconfinamenti, ma anche costantemente fedele a due linee-guida ben definite. Esse sono sintetizzabili nei termini di un’arte come esercizio di strenua messa in questione della sua stessa natura, nonché come pratica votata al continuo confronto con la dimensione socio-politica, il che, allo stato attuale, si traduce inevitabilmente nell’intreccio con i nodi costituiti dai molteplici volti - economico, ecologico, politico, sociale – della crisi mondiale in corso, che è in definitiva crisi irreversibile dei paradigmi sui quali da oltre due secoli si fonda la civiltà occidentale.