Claudia Chianese – Dieci occhi più due
Dieci occhi più due è un progetto fotografico di Claudia Chianese realizzato nel corso del 2012 in collaborazione con la Sandipani Muni School di Vrindavana (India).
Comunicato stampa
Dieci occhi più due è un progetto fotografico di Claudia Chianese realizzato nel corso del 2012 in collaborazione con la Sandipani Muni School di Vrindavana (India).
L’artista, mossa dal desiderio di promuovere nei ragazzi la creatività e l’autonomia - valori in cui crede da sempre - mette in mano cinque fotocamere digitali ad altrettanti giovani studenti, alla loro prima esperienza dietro l’obiettivo. Il reportage dura una settimana. Fotografano tutti insieme: un racconto senza filtri che sfiora gli strati del quotidiano su cui si sovrappongono - alternativamente - la freschezza dei gesti, le contraddizioni, le preoccupazioni.
Negli scatti di questi ragazzi, che volutamente non sono associati al singolo autore, si legge anche l’entusiasmo della scoperta del mezzo fotografico e un approccio inconsapevolmente sintonizzato a quello di grandi interpreti indiani come Homai Vyarawala, prima fotogiornalista indiana, Raghu Rai e Raghubir Singh, fino alla Dayanita Singh degli esordi e alla generazione successiva di fotoreporter.
Allo sguardo di Claudia Chianese, invece, la premura di documentare in tutti i suoi aspetti la realtà protetta della scuola, le dinamiche interne grazie alle quali l’organismo riesce ad autoalimentarsi.
A parlare sono soprattutto gli oggetti: i bidoni colorati di verde-giallo-azzurro per la raccolta differenziata dei rifiuti, gli zaini poggiati sui banchi, il frigorifero, i quadri storti, il peluche sul lettino dell’infermeria, una tavolozza di plastica con i colori ad acquarello sulla cui superficie lucida si riflette la fotografa.
Questo doppio sguardo - interno/esterno, occidente/oriente - su cui è costruito Dieci occhi. Più due focalizza l’importanza del valore dell’istruzione, del rispetto per la persona. “A quei cinque ragazzi ho chiesto che cosa volessero fare da grandi.” - afferma l’artista - “Tutti hanno detto che volevano continuare a studiare. C’era chi voleva fare il medico, chi lo psicanalista o il chimico. Professioni che potessero servire ad aiutare agli altri.”
Lo studio è l’alternativa a un destino segnato. “Non guardate solo frontalmente.” - ha ripetuto Claudia ai suoi giovani allievi della Sandipani Muni School di Vrindavana - “Ci sono altri punti di vista per osservare la realtà.”