Meeting Architecture – Reinier de Graaf
Nell’ambito del ciclo di appuntamenti Meeting Architecture curato da Marina Engel, l’architetto olandese Reinier de Graaf esaminerà diversi progetti – sia storici che contemporanei – e parlerà del suo lavoro alla direzione dell’AMO, il famoso think-tank dell’OMA (Office for Metropolitan Architecture).
Comunicato stampa
MEETING ARCHITECTURE
L’architettura e il processo creativo
ciclo di conferenze, mostre-studio e performance
II appuntamento
11 dicembre 2013 ore 18.00
REINIER de GRAAF
Architecture
conferenza presentata da Francesco Garofalo
The British School at Rome, Via Gramsci 61, Roma
“Il più delle volte la parola ‘architettura’ viene usata in senso metaforico piuttosto che letterale. Perché mai tante discipline ricorrono a termini architettonici per descrivere le loro strategie, i loro concetti, le loro idee? Forse l’architettura e il suo metodo di pensiero hanno una validità che esula dalla semplice costruzione di edifici?”
Mercoledì 11 dicembre alle ore 18.00 presso la British School at Rome, nell’ambito del ciclo di appuntamenti Meeting Architecture curato da Marina Engel, l’architetto olandese Reinier de Graaf esaminerà diversi progetti - sia storici che contemporanei - e parlerà del suo lavoro alla direzione dell’AMO, il famoso think-tank dell’OMA (Office for Metropolitan Architecture). L’OMA è uno studio internazionale di architettura contemporanea, urbanistica e analisi culturale, fondato nel 1975 e diretto da sei partner (Rem Koolhaas, Ellen van Loon, Reinier de Graaf, Shohei Shigematsu, Iyad Alsaka e David Gianotten).
Reinier de Graaf analizzerà le caratteristiche del pensiero architettonico e la sua potenziale rilevanza in altri campi della creatività, prendendo in esame il senso della “collaborazione” tra alcune di queste discipline. Attraverso il suo tipico approccio non convenzionale, affronterà alcuni dei temi principali di Meeting Architecture, uno dei quali è proprio il superamento dei confini tra i diversi processi creativi. Nell’opera dell’AMO, studio che svolge un lavoro complementare a quello dell’OMA, si può vedere un esempio straordinario di questo sconfinamento. Laddove l'OMA rimane legato alla realizzazione di edifici e di masterplan, l’AMO opera in aree che vanno oltre i limiti tradizionali dell’architettura per abbracciare media, politica, sociologia, energia rinnovabile, tecnologia, moda, allestimenti, pubblicazioni e graphic design.
L’AMO ha lavorato con gli Universal Studios, Prada, UE, l’aeroporto Schipol di Amsterdam, Heineken, Ikea, Condé Nast e Harvard University; ha curato la produzione di mostre per la Biennale di Venezia (su l'Hermitage di San Pietroburgo) e per la Biennale di Architettura di Venezia (sulla conservazione e sullo sviluppo del Golfo Arabo); ha curato, inoltre, numeri speciali delle riviste Wired e Domus. Tra gli impegni recenti: il progetto per la rete di energia rinnovabile in Europa, un libro di 720 pagine sul movimento architettonico “Metabolism” (Project Japan, Taschen, 2010) e il programma di Strelka, nuova scuola di specializzazione architettonica a Mosca.
Partner dell’OMA, Reinier de Graaf si è unito allo studio nel 1996 come direttore di progetto per il De Rotterdam, il più grande edificio dei Paesi Bassi, attualmente in costruzione. Nel 2002 è divenuto direttore dell’AMO e ha prodotto The Image of Europe, una mostra che illustra la storia dell’Unione Europea. Ha diretto numerosi progetti OMA in Medio Oriente e il progetto risultato vincitore nella gara per lo Stadskantoor di Rotterdam, nel 2009. Attualmente è impegnato anche nella riqualificazione del Commonwealth Institute di Londra. A lui si deve l’impegno crescente dell’AMO per un’urbanistica attenta a energia e sostenibilità, nel 2010 ha prodotto, in collaborazione con la European Climate Foundation, Roadmap 2050: A Practical Guide to a Prosperous, Low-Carbon Europe e, con il WWF, The Energy Report, programma globale per il 100% di energia rinnovabile entro il 2050.
Il prossimo appuntamento di Meeting Architecture, il 15 gennaio 2014, sarà una conferenza con Vivien Lovell, curatrice e direttrice dell’organizzazione Modus Operandi. Il 4 marzo 2014 il regista israeliano Amos Gitai incontrerà il pubblico sempre alla British School at Rome e, nelle sere del 5 e 6 marzo, presenterà alcuni suoi film all’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici.
Meeting Architecture è realizzato in collaborazione con il Royal College of Art, partner dell’iniziativa, che ospiterà i seminari del programma a Londra.
Programma d’architettura, British School at Rome a cura di Marina Engel
Per ulteriori informazioni: The British School at Rome, tel. +39 06 3264939, www.bsr.ac.uk
Ufficio Stampa Meeting Architecture: Marta Colombo, mob. +39 340 3442805, [email protected]; Ilaria Gianoli, mob. +39 333 6317344, [email protected]
In collaborazione con: Royal College of Art, Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi
Con il supporto di: Bryan Guinness Charitable Trust, Cochemé Charitable Trust, John S. Cohen Foundation
Media Partner: Architectural Review, Art Tribune, Nero
Press release (it's on attachment, with captions and pics available on high res)
MEETING ARCHITECTURE
Architecture and the Creative Process
A programme of lectures, study-exhibitions and performances
11 December 2013
Part 2
Reinier de Graaf
Architecture
18.00: Lecture introduced by Francesco Garofalo
The British School at Rome, Via Gramsci 61, 00197 Roma
“More often than not the word architecture is used in its metaphorical rather than its literal meaning. Why is it that so many disciplines resort to architectural terms to describe their strategies, concepts and ideas? Does Architecture and the way of thinking that comes with it have a validity beyond making buildings?”
Dutch architect, Reinier de Graaf will refer to his work directing AMO (the celebrated OMA think-tank) and will analyse the particularities of architectural thinking and its potential relevance for other creative domains. De Graaf will also discuss the nature of “collaboration” between some of these different disciplines and will characteristically take an unconventional look at some of the main themes in Meeting Architecture. His lecture will cover a range of projects, both historical and contemporary.
One of themes of Meeting Architecture is the crossing over of boundaries between different creative processes and an extraordinary example of this can be seen in the work of AMO, the counterpart to OMA’s architectural practice. While OMA remains dedicated to the realisation of buildings and masterplans, AMO operates in areas beyond the traditional boundaries of architecture, including media, politics, sociology, renewable energy, technology, fashion, curating, publishing, and graphic design.
AMO has worked with Universal Studios, Prada, the EU, Amsterdam's Schiphol airport, Heineken, Ikea, Condé Nast and Harvard University, produced exhibitions at the Venice Biennale (on the Hermitage museum in St. Petersburg) and Venice Architecture Biennale (on preservation, and on the development of the Gulf), and guest-edited issues of the magazines Wired and Domus. Recent projects include a plan for a Europe-wide renewable energy grid, a 720-page book on the Metabolism architecture movement (Project Japan, Taschen, 2010) and the educational programme of Strelka, a new postgraduate school in Moscow.
Partner at OMA, Reinier de Graaf joined the practice in 1996 as project director for De Rotterdam, the Netherlands' largest building, which is currently under construction. In 2002 he became director of AMO, the think tank of OMA, and produced The Image of Europe, an exhibition illustrating the history of the European Union. He led several OMA projects in the Middle East, and in 2009 led the competition-winning design for Rotterdam's Stadskantoor. De Graaf is also working on the Commonwealth Institute redevelopment in London. He is responsible for AMO's increasing involvement in sustainability and energy planning, which has included the publication in 2010 of Roadmap 2050: A Practical Guide to a Prosperous, Low-Carbon Europe with the European Climate Foundation and The Energy Report, a global plan for 100 percent renewable energy by 2050, made with the WWF.