Andrea Lanzafame – Variazioni
Per il curatore prof. Francesco Gallo Mazzeo, quella di Lanzafame è “…virtù del contenimento, degli impulsi, forti ed irrefrenabili, di andare da tutte le parti, per trasformarsi in un esploratore acuto, capace di tessere tutto il terreno delle asperità e delle lucentezze.
Comunicato stampa
CATANIA – Sarà inaugurata sabato 7 dicembre 2013 alle ore 18.30 nelle sale del Palazzo della Cultura di Catania (Via Vittorio Emanuele II, 121) la mostra “Variazioni”, esposizione personale di Andrea Lanzafame. Per il curatore prof. Francesco Gallo Mazzeo, che sarà presente all'inaugurazione, quella di Lanzafame è “...virtù del contenimento, degli impulsi, forti ed irrefrenabili, di andare da tutte le parti, per trasformarsi in un esploratore acuto, capace di tessere tutto il terreno delle asperità e delle lucentezze, con una capacità di applicazione che dà una traccia poetica dell'ignoto che continuamente si rinnova lavorando con una materia che si presta a tante sfumature, che continuamente si rigenera in modo trasversale ed imprevedibile, in uno spazio sconosciuto, dove possono accadere le cose impreviste della fantasia, del sogno ad occhi aperti. Anche qui si tratta di un itinerarium complesso, di liberazione, che non ha una direzione unica e non può averla, perché si tratta di una accidentata ricerca di se, fatta con l'aiuto di una plastica della forma senza confronti naturalistici”.
Il Comune di Catania e l'Assessorato ai Saperi e alla Bellezza Condivisa hanno scelto di dare spazio all'esposizione dei dipinti del giovane artista catanese, classe 1978, per contribuire al potenziamento del patrimonio creativo contemporaneo cittadino attraverso la presentazione di nuove proposte. Come scritto nella prefazione al catalogo della mostra, per il sindaco Enzo Bianco è la dimostrazione che “a volte si può essere profeti in patria […]. Sono opere complesse e al tempo stesso emotivamente molto forti quelle che Andrea Lanzafame ci propone in questa mostra, nata da una ricerca approfondita anche sui materiali e sulle infinite interpretazioni che di essi la luce, colpendo l’opera, ci fornisce”. Per l'assessore Orazio Licandro “l’Arte è ciò che accade. Ciò che accade sulla tela o sulla tavola. È ciò che accade nel colore. È, tornando ai lavori di Lanzafame, il colore. Un colore mai fermo, ricco di sommovimenti sotterranei, carsici o, meglio ancora, magmatici. […] non aspettiamoci risposte da quei colori. Essi hanno già compiuto l’atto fondamentale dell’umano: interrogare. A noi, consumati erranti, continuare a sbagliare le risposte. E cominciare di nuovo”.