L’Ordine e la Luce
Leggere un monumento straordinario come Palazzo Te o la basilica di S. Andrea a Mantova, cercando i fili che li legano allintera storia dellarchitettura occidentale: questo l’ambizioso e affascinante obiettivo della mostra Lordine e la luce. Un viaggio virtuale nell’evoluzione degli spazi interni nella storia dell’architettura: dai greci al Rinascimento, organizzata dal Centro Internazionale dArte e di Cultura di Palazzo Te per iniziativa del comitato scientifico presieduto da Sylvia Ferino.
Comunicato stampa
Una mostra così in Italia non si è mai vista.
Trasforma la storia dellarchitettura in una
forte esperienza sensoriale ed emotiva
Leggere un monumento straordinario come Palazzo Te o la basilica di S. Andrea a Mantova, cercando i fili che li legano allintera storia dellarchitettura occidentale: questo lambizioso e affascinante obiettivo della mostra Lordine e la luce. Un viaggio virtuale nell'evoluzione degli spazi interni nella storia dell'architettura: dai greci al Rinascimento, organizzata dal Centro Internazionale dArte e di Cultura di Palazzo Te per iniziativa del comitato scientifico presieduto da Sylvia Ferino, con il contributo di Regione Lombardia e il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Comune di Mantova, del Museo Civico di Palazzo Te, del Politecnico di Milano, Polo territoriale di Mantova (con il Laboratorio di Ricerca Mantova, He.Su.Tech - Heritage Surveying Technology group), di LAC e dellOrdine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Mantova.
Un'ambizione che potrebbe apparire fin troppo grande, come infatti apparve molti anni fa anche a Raffaello Sanzio, che nel 1514 così scriveva a Baldassarre Castiglione: "ma io mi levo col pensiero più alto. Vorrei trovar le belle forme degli edifici antichi, né so se il volo sarà d'Icaro..."
Curata da Stefano Borghini e Raffaele Carlani, con il progetto multimediale di KatatexiLux e la consulenza scientifica di Alessandro Viscogliosi, la mostra, va subito premesso, è un mai visto nella tradizione delle esposizioni in tema di architettura. Qui le nuove tecnologie trasformano un analisi storica tanto interessante quanto distante per il grande pubblico, in uno spettacolo multimediale in grado di immergere il visitatore dentro monumenti che appartengono allimmaginario comune, offrendo la sensazione di muoversi allinterno di essi, con il semplice spostamento del corpo.
Attraverso un innovativo sistema di motion sensing input device sarà possibile navigare all'interno di queste architetture proiettate in scala 1:1 su grandi superfici, senza lausilio di strumenti quali mouse, tastiere o dispositivi touchscreen. Mediante il movimento del corpo, si avrà la sensazione di abitare gli ambienti di questi spazi virtuali, riuscendo così a percepirne non solo gli aspetti dimensionali, ma anche ad apprezzare le raffinate soluzioni estetiche che architetti e artisti furono in grado di realizzare nell'antichità. Tutto ciò per capire come si è evoluta la modulazione e la realizzazione degli spazi interni a partire dalle imponenti architetture antiche, per giungere a quella che fu la loro riproposizione ed esaltazione con il Rinascimento.
Proprio dal modello greco prenderà le mosse la prima sezione della mostra, che invita ad entrare negli spazi del Partenone per poi proseguire nel Tempio di Apollo Epicurio a Bassae e, ancora, nel Tempio di Apollo Sosiano a Roma. Queste tre gemme dellarchitettura classica si lasceranno percorrere e riscoprire come se il tempo non fosse mai trascorso, nella loro bellezza primigenia di edifici ideati e creati più per gli dei che per gli uomini.
Dal modello architettonico greco si passerà poi a quello romano, nella seconda sezione, che schiuderà le meraviglie degli interni della Domus Aurea e delle Terme di Traiano, tra i massimi esempi della maturità dellarchitettura imperiale. Anche qui, il viaggio in 3D mostrerà la bellezza abbacinante degli spazi e decori di due capolavori romani, che, rispetto ai precedenti di origine greca mostrano di essere concepiti pienamente a misura duomo.
Infine, nella terza e ultima sezione, ad essere svelato sarà proprio il legame stretto tra Mantova e lantico, attraverso materiali e documenti didascalici che mostreranno la stretta derivazione di gioielli come Palazzo Te e la basilica di S. Andrea, tra i massimi esempi rinascimentali, dal modello antico esaminato nelle precedenti sezioni dellesposizione e restituito alla sua, se pur virtuale, integrità e splendore.
La mostra e i contenuti proposti allinteragire dei visitatori non sono riducibili a puro e semplice spettacolo ma rappresentano unesperienza ricca di precisi contenuti e spunti per nuove riflessioni in campo artistico, scientifico e progettuale. Ogni immagine e ogni sensazione da essa generata trova ragione e origine in approfondite ricerche storiche sulle fonti antiche e sulle più autorevoli, successive interpretazioni.
Ma ciò che ancor più va sottolineato è il grandissimo potenziale di queste strumentazioni e tecniche multimediali nellottica di uno studio approfondito rivolto alleterna bellezza di architetture che il tempo e altri fattori hanno gravemente compromesso, restituendoli alla contemporaneità, se pur nella loro intramontabile suggestione, sotto forma di rovine.