Fausta Squatriti – Ricordare per essere liberi
La mostra “Ricordare per essere liberi”, dell’artista Fausta Squatriti, è parte del progetto espositivo e commemorativo “Dal Male dell’Uomo al Bene comune” presso il Museo del Carcere Le Nuove di Torino.
Comunicato stampa
La mostra “Ricordare per essere liberi”, dell’artista Fausta Squatriti, è parte del progetto espositivo e commemorativo “Dal Male dell’Uomo al Bene comune” presso il Museo del Carcere Le Nuove di Torino.
Sono presentati al pubblico quattro lavori di grandi dimensioni dell’artista milanese, che fin dagli anni ’90 ha focalizzato la propria attenzione sul tema
del Male, e specialmente di un Male che non è prodotto da catastrofi naturali,
malattia e morte, circostanze dalle quali ci si può difendere, che si possono
accettare, ma da quel Male creato dall’Uomo, con la sua intelligenza teorica e
progettuale, contro altri uomini.
L’artista tenta di non ergersi a giudice, ma non rinuncia ad approfondire,
stigmatizzare, mostrare, soffermandosi in modo particolarmente teso e
concentrato sul tema della contraddizione dell’Uomo che si erge contro se
stesso e tutte le altre manifestazioni del vivente in contrapposizione alla
propria stessa natura, che sa anche essere compassionevole.
Una complessità per esprimere la quale Squatriti adotta un personalissimo e
articolato linguaggio che vede uniti, giustapposti e dialoganti, fotografia,
pittura, scultura.
I quattro lavori, in virtù del loro specifico e puntuale interrogarsi sul senso/non
senso del Male e della morte stessa, trovano naturale collocazione e ideale
contestualizzazione nell’ambiente delle ex Carceri Nuove torinesi, che
dovettero aprirsi, durante la Guerra di Liberazione dall’occupazione nazista, a
migliaia di italiani, ebrei e stranieri.
In occasione del Giorno della Memoria 2014 sarà esposto un libro in copia
unica, in forma di opera d’arte, dedicato da Squatriti proprio a un gruppo di
poco più di trenta ebrei imprigionati in alcune carceri piemontesi ma non
deportati, della cui storia fino ad ora poco ci si era occupati, ma la cui
sofferenza esige di essere ricordata.