Il principe e la sua ombra
L’iniziativa di una esposizione con ombre, burattini, marionette, pupi e fantocci nasce dall’idea di presentare non soltanto una ricca panoramica su un’importante forma di teatro giudicata superficialmente “popolare”, ma anche e soprattutto di constatare come le pratiche costruttive, le tecniche di rappresentazione, la struttura e la morale dai semplici racconti ai copioni più complessi e financo i singoli personaggi si ritrovino con poche varianti in Oriente come in Occidente.
Comunicato stampa
"Il principe e la sua ombra". Burattini e marionette tra Oriente e Occidente dalla Collezione di Maria Signorelli
L'iniziativa di una esposizione con ombre, burattini, marionette, pupi e fantocci nasce dall'idea di presentare non soltanto una ricca panoramica su un’importante forma di teatro giudicata superficialmente “popolare”, ma anche e soprattutto di constatare come le pratiche costruttive, le tecniche di rappresentazione, la struttura e la morale dai semplici racconti ai copioni più complessi e financo i singoli personaggi si ritrovino con poche varianti in Oriente come in Occidente.
Accanto agli esemplari orientali, - le figure del teatro delle ombre, altissima forma di spettacolo che trova nei Paesi del Sud Est Asiatico la sua più fiorente espressione, marionette e burattini dall’India, dalla Thailandia, dall’Indonesia e dalla Cina – trovano posto alcuni preziosi esemplari della tradizione italiana. Si tratta di maschere legate alla Commedia dell’Arte, quali Arlecchino e Pulcinella, ma anche di personaggi comuni, come un malinconico uomo in frac o una elegantissima dama ingioiellata che in passato hanno dato vita ad intricate storie nei teatri di Milano, Genova, Venezia, Roma. Gli oggetti in mostra provengono tutti dalla storica raccolta di Maria Signorelli, eccezionale artista di grande sensibilità che nel 1937, lei scenografa e costumista, creò su richiesta della cantante Maria Amstad marionette che dovevano animare un concerto con musiche di Mozart, Debussy ed altri a Palazzo Odescalchi a Roma. Dieci anni dopo, non con le marionette ma con i burattini, mezzo a lei più congeniale, fondò la Compagnia “L’Opera dei Burattini”, cui collaborarono, tra gli altri, Roman Vlad, Ennio Porrino, Alfredo Casella, Ennio Moricone per le musiche, Toti Scialoja, Ruggero Savinio, Paolo Tommasi per le scenografie, Lina Wertmueller, Carlo Verdone tra gli attori... Oltre a creare centinaia di burattini, Maria Signorelli, comprendendo il valore di questa forma d’arte che andava scomparendo, acquistò interi fondi, come quello della Compagnia dei Piccoli di Vittorio Podrecca, le preziose Marionette Triestine e i loro arredi, nonché testimonianze dei Teatri orientali (Turchia, India, Cina, Indonesia), formando così una tra le più importanti collezioni private al mondo.