Mano d’Opera
Presso la sede di Elica a Fabriano, si terrà il concerto-performance Mano d’Opera, ideato e curato da Marco Mencoboni – musicista e direttore artistico del Cantar Lontano Festival – per il Consorzio Marche Spettacolo (CMS).
Comunicato stampa
Giovedì 19 dicembre 2013, alle ore 18 presso la sede di Elica a Fabriano, si terrà il concerto-performance Mano d’Opera, ideato e curato da Marco Mencoboni – musicista e direttore artistico del Cantar Lontano Festival – per il Consorzio Marche Spettacolo (CMS). L’evento, che gode del patrocinio del Comune di Fabriano, si svolge nell’ambito di REFRESH!, iniziativa promossa dal CMS per favorire il coinvolgimento delle nuove generazioni nella fruizione e nella partecipazione alle arti performative, attraverso il sostegno di progetti artistico-culturali rivolti ai nuovi talenti e alla formazione del pubblico giovane.
“Con Mano d’Opera, così come abbiamo fatto con altre attività curate dalla Fondazione Ermanno Casoli, vogliamo dare un segnale concreto di attenzione nei confronti del nostro territorio e delle nostre persone” – ha dichiarato Francesco Casoli, Presidente del Gruppo Elica – "Queste iniziative, volte all’innovazione e alla contaminazione tra ambiti differenti, ci aiutano ad abbattere ogni tipo di barriera, a favorire il rispetto reciproco tra le persone e a rendere più coesa la squadra per raggiungere meglio, e insieme, gli obiettivi comuni.”
L’interazione tra musicisti e operai è al centro di questo progetto, come spiega Marco Mencoboni: “Può il rumore trasformarsi in musica o fondersi con essa? Immaginiamo, per esempio, un operaio e un violoncellista, uno vicino all'altro in una catena di montaggio, uno al tornio a centellinare il risultato di un pezzo di ferro e l'altro a sistemare le arcate di un quartetto di Mozart. Quanto avrebbero da imparare l'uno dall'altro?”
Una sfida inedita e visionaria, in perfetta sintonia con le attività promosse dalla Fondazione Ermanno Casoli (FEC), da sempre impegnata a sostenere il dialogo fattivo tra arte e industria e ad esplorare le possibili contaminazioni tra questi due mondi, diffondendo l’arte contemporanea come strumento di sviluppo all’interno delle imprese. L’interesse della FEC per Mano d’Opera nasce dalla considerazione dei forti legami che storicamente uniscono l'arte e la musica. “Il quartetto d’archi è sinonimo di sforzo, concentrazione e precisione – spiega Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione – è il modello più classico di composizione che per razionalità e rigore si può paragonare alla prospettiva di Piero della Francesca. Sono stato affascinato dall’idea che questo simbolo di perfezione potesse essere messo in relazione all’attività degli operai di una fabbrica, intesa come un’orchestra in cui si crea armonia solo se ognuno esegue esattamente la sua parte nel rispetto dei tempi della partitura".
“Un’azienda, come un’orchestra, deve rispettare una disciplina, che dà il ritmo; produrre nuove idee, che rappresentano la melodia e integrare le diversità all’interno di un unico corpo armonico” – ha commentato Emilio Zampetti, Direttore risorse umane del Gruppo Elica – “Le persone, che rappresentano per noi la risorsa più importante, restano al centro dei programmi di sviluppo di Elica e della proficua collaborazione, avviata già da anni, con la Fondazione Ermanno Casoli.”
Il pubblico avrà l’occasione di assistere a un evento suggestivo e sorprendente, che vedrà protagonista il quartetto d’archi della Canalgrande Adriatic Baroque Orchestra e coinvolgerà, quali parti attive dello spettacolo al pari dei musicisti, alcuni dipendenti di Elica. Il complesso si esibirà nel quartetto Nr. 9 in La Maggiore KV169 di Wolfgang Amadeus Mozart, opera che l’autore scrisse a Vienna subito dopo aver conosciuto la perfezione formale dei quartetti di Haydn. Il palco sarà allestito presso il centro logistico di Elica, all’interno di una linea produttiva ormai in disuso. La sapiente illuminazione, curata dal Rossini Opera Festival, trasfigurerà l’ambiente portando gli ascoltatori in una dimensione teatrale e proiettata all’ascolto.
Mano d’Opera è realizzato con la partecipazione dell'Associazione Nuova Musica di Macerata, del Festival Adriatico Mediterraneo di Ancona, del Rossini Opera Festival e della Fondazione Symbola.