Pietro Calabretta – La Neve anche
Le opere pittoriche di Pietro Calabretta sono emblematiche della sua ironia che “nasce da una profonda osservazione del mondo e delle cose che esso contiene recuperandone la nozione conoscitiva con spirito speculativo, predisposizione intellettuale quest’ultima che lo porta ad affermare nozioni attraverso logiche che definiscono nuove corrispondenze.
Comunicato stampa
Il 6 gennaio alle ore 17,00 sarà inaugurata la mostra Pietro Calabretta “La Neve, anche” a cura di Sonia Zampini, presso la Galleria Immaginaria di Firenze e sarà visibile fino al 20 gennaio, secondo l’orario di apertura della galleria (lun. – sab. 9/13 – 15,30/19,30 – dom. 16/19,30).
Le opere pittoriche di Pietro Calabretta sono emblematiche della sua ironia che “nasce da una profonda osservazione del mondo e delle cose che esso contiene recuperandone la nozione conoscitiva con spirito speculativo, predisposizione intellettuale quest’ultima che lo porta ad affermare nozioni attraverso logiche che definiscono nuove corrispondenze. Sono proprio queste nuove corrispondenze, frutto della sperimentazione di linguaggi diversi, che caratterizzano la sua sagacia interpretativa mai casuale, che ha un valore di originalità e di eccentricità equilibrata in quanto sempre consapevole e sempre teoricamente strutturata. Capiamo bene allora come “La Neve, anche”, il ciclo di opere pittoriche da lui create, individua una inedita sperimentazione, una nuova ricerca visiva-conoscitiva che va oltre gli strumenti da lui comunemente utilizzati nell’espressione artistica, quali la parola e il suono, per diventare opera d’arte.
(...) Pietro crea quadri in cui il bianco, in riferimento alla neve, annulla ogni forma, cancella ogni oggetto e con esso ogni ombra, perseguendo la volontà di dichiarare attraverso l’opera d’arte ciò che non si dipinge.” (S. Zampini).
Il cammino artistico di Pietro Calabretta ha inizio come musicista. Ha studiato pianoforte, composizione e canto. Contraltista, è stato attento esecutore dell’Ars Nova italiana, del rinascimento e del barocco, tenendo concerti in Italia e all’estero. Ha effettuato registrazioni per la Discoteca di Stato e sue interpretazioni sono state trasmesse dalla Radio Televisione Italiana e negli Stati Uniti in occasione di seminari di iconografia musicale. L’interesse per il testo cantato e recitato lo ha spinto a curare le traduzioni e gli adatta- menti di alcuni melologhi di Franz Liszt e Richard Strauss. Parallelamente, ha coltivato l’amore per il jazz, suonando il pianoforte in trio o in quartetto. È autore di musiche per coro e di brani jazz. Ha pubblicato il romanzo La Saggezza del Marabù (Fratini editore). L’amore per l’arte e il design lo ha portato al collezionismo di oggetti appartenenti alla metà del ‘900. Nel 2012 ha realizzato in Firenze, presso Immaginaria arti visive Gallery, l’installazione Dagli Indici ai Pollici, avente come soggetto il rapporto cultura–effimero. Vive e lavora a Firenze.