Glocal Tales II – Chiara Mu

  • MOTELB

Informazioni Evento

Luogo
MOTELB
via Montebello 21 - piano cortile, Brescia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Alti giorni su appuntamento

Vernissage
04/01/2014

ore 18,30

Artisti
Chiara Mu
Curatori
Francesca Guerisoli
Generi
arte contemporanea, personale

Motel b presenta Glocal Tales II, rassegna video a cura di Francesca Guerisoli che si sviluppa in quattro mostre personali. Ora è il turno di

Comunicato stampa

GLOCAL TALES II

Raffaella Crispino 7-20 dicembre
Pietro Mele 21 dicembre - 3 gennaio
Chiara Mu 4-17 gennaio
Giuseppe Stampone 18-31 gennaio

a cura di Francesca Guerisoli

Motel b
Via Montebello 21 - piano cortile, Brescia
7 dicembre 2013 – 31 gennaio 2014

Terzo appuntamento:
Chiara Mu
sabato 4 gennaio, ore 18.30

Raffaella Crispino opening sabato 7 dicembre 18.30 - 21.30
Pietro Mele opening sabato 21 dicembre 18.30 - 21.30
Chiara Mu opening sabato 4 gennaio 18.30 - 21.30
Giuseppe Stampone opening sabato 18 gennaio 18.30 - 21.30

Alti giorni su appuntamento
[email protected]

Motel b presenta Glocal Tales II, rassegna video a cura di Francesca Guerisoli che si sviluppa in quattro mostre personali di Raffaella Crispino, Pietro Mele, Chiara Mu, Giuseppe Stampone.
Glocal Tales II è la seconda edizione di Glocal Tales, realizzata tra maggio e luglio 2013 con Regina José Galindo, Oliver Ressler, Ciprian Mureşan, Teresa Margolles.

I lavori degli artisti in mostra sono accomunati da una chiara presa di posizione nei confronti della realtà politica e sociale di specifici contesti, così come da un'osservazione critica delle dinamiche globali del mercato e della finanza che impattano a livello locale. Considerando l'arte come azione politica, che aspira a innescare e a contribuire al cambiamento sociale, i quattro artisti, utilizzando in modo diverso il mezzo video, trattano le relazioni tra la vita, i diritti umani e l'arte, affrontano i temi della violenza legata al potere politico ed economico. I video in mostra sono dunque incentrati su particolari situazioni locali che si relazionano con l'ambito globale, narrando in modo differente il conflitto politico, sociale, economico, finanziario. Dal tema del conflitto nei paesi mediorientali alle relazioni visive tra le forme dell'architettura fiamminga e asiatica (Raffaella Crispino); dal tema della costrizione e della resa, alla convivenza territoriale con l’attività quotidiana di un aeroporto NATO (Pietro Mele); dagli avvenimenti violenti accaduti durante il G20 di Londra e il G8 di Genova, alla violenza di genere (Chiara Mu); dal destino dei migranti, alla città de L'Aquila post terremoto (Giuseppe Stampone).

La rassegna ha avuto inizio sabato 7 dicembre 2013 con i video di Raffella Crispino Lebanon 1984 (2010) e Riches Claires (2011); prosegue il 21 dicembre con Pietro Mele, The end of the process (2012) e Every day, (2011); il 4 gennaio 2014 con Chiara Mu con P&V (Police and Violence, 2009) e Stigma (2012); e termina il 18 gennaio con Giuseppe Stampone con Viaggio della speranza (2009) e Saluti da l'Aquila (2013).

Chiara Mu (1974).
Nata e cresciuta a Roma, si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti e nel 2002 si trasferisce a Londra, dove consegue il Master in Fine Art al Chelsea College of Art and Design. Lavora tra Londra e Roma, collaborando con spazi espositivi no profit e gallerie, tra cui Condotto C (Roma), Galleria Edieuropa (Roma), Cambridge Artworks Gallery (Cambridge), Five Years Gallery (Londra). Chiara Mu opera esclusivamente nell’ambito di interventi specifici su luoghi o situazioni, utilizzando installazioni e performance come modalità preferenziali di lavoro. La sua attenzione verte nel configurare e realizzare strategie relazionali tra lo spazio e il pubblico, attivando nell’incontro il senso del proprio intervento.

Per Glocal Tales, Chiara Mu presenta due lavori video inediti:

P&V (Police and Violence) - video, 10’34”
Performance situation-specific, avvenuta il 6 Giugno 2009 durante l’opening della mostra “Police and Violence” organizzata da Mark McGowan a Sasoon Gallery, Peckam Londra.
Courtesy dell’artista

La mostra “Police and Violence” si proponeva di riflettere collettivamente sugli avvenimenti violenti accaduti durante il G20 di Londra (di appena un mese e mezzo prima) e culminati con l’assassinio di Ian Tomlinson per mano della polizia londinese. L’artista ha proposto una proiezione video di 6 minuti, nascondendo l’intenzione di voler realizzare una particolare introduzione “live” allo stesso. Ha selezionato una parte di video relativa alle testimonianze del G8 di Genova 2001, la testimonianza di una militante tedesca torturata dalla polizia. La ragazza descrive l’irruzione degli agenti nella scuola Diaz e come gli stessi le abbiano rotto la maggior parte delle ossa picchiandola con bastoni. L’introduzione “live” al video intendeva portare gli spettatori ignari a sperimentare violenza ed impotenza in modo diretto, senza possibilità di replica né di preparazione. Gli spettatori, in modo molto gentile, sono stati invitati a sedersi sulle sedie collocate per la visione del video. Successivamente l’artista li ha presi alla sprovvista bastonando con violenza la parte posteriore delle loro sedie, al fine di costringerli a scappare. L’imprevista rottura del bastone ha impedito all’artista di completare l’opera come desiderava.

Stigma - Video 3’58”
Performance specifica per /contro un uomo alla volta all’interno della mostra collettiva: “Con i tuoi occhi”, Milano, a cura di Francesca Guerisoli, Colonne di San Lorenzo, 18 Novembre 2012.
Courtesy dell’artista

Durante l’ evento “Con I tuoi occhi”, voluto dal Comune di Milano al fine di sensibilizzare i cittadini sulla tematica della violenza alle donne, l’artista ha trascorso tre ore alternando momenti di quiete su di una panchina a rincorse veloci a piedi, fermando il primo uomo entrato nel suo campo visivo una volta aperti gli occhi. L’artista fermava l’uomo toccandogli il braccio, la spalla, gli sorrideva dicendogli: “Ti ricordi?”, e poi procedeva col narrargli una delle nove storie che aveva trascritto, ispirate ad episodi di violenza davvero accaduti a donne e testimoniati dalla stampa. L’artista diceva loro di ricordarsi di averli visti mentre sbattevano al muro la propria sorella / mentre immobilizzavano la propria ragazza e la obbligavano a fare sesso contro voglia / mentre riempivano di calci la propria moglie quella volta che aveva risposto male...Una volta raccontata una delle storie, con dovizia di particolari, li lasciava senza dar loro alcun diritto di replica, dirigendosi verso una panchina nel lato opposto della piazza. Quasi ogni uomo fermato ha reagito inizialmente nello stesso modo, dicendo all’artista che si stava sbagliando, alcuni l’hanno insultata con violenza, altri le hanno chiesto se fosse uno scherzo, altri sono rimasti senza parole, sconcertati e depressi. Un uomo, chiaramente non in grado di contenere la frustrazione e non pago della spiegazione fornita dall’assistente preposta a chiarire che si trattava di un intervento artistico, le è corso contro, scaraventandola a terra dalla panchina e gridando: “te la do’ io la violenza alle donne”.