Franco Vaccari – Col tempo
La mostra è costituita da una griglia geometrica per la lettura elettronica posta su una parete, una fotografia modificata tratta dall’album di famiglia dello stesso artista e altri elementi che sono in apparente contrasto tra loro per stimolare e analizzare l’incontro, in tempo reale, tra lo spettatore/artista e il mondo.
Comunicato stampa
BASE / Progetti per l’arte inaugura venerdì 17 gennaio 2014 alle ore 18,00 un progetto di Franco Vaccari dal titolo Col tempo appositamente ideato per lo spazio non profit di Firenze che quest'anno compie il suo sedicesimo anno di attività. La mostra Col tempo è costituita da una griglia geometrica per la lettura elettronica posta su una parete, una fotografia modificata tratta dall'album di famiglia dello stesso artista e altri elementi che sono in apparente contrasto tra loro per stimolare e analizzare l'incontro, in tempo reale, tra lo spettatore/artista e il mondo.
Il progetto di Franco Vaccari per BASE è un evento importante perché testimonia che la sua lunga e proficua ricerca, conosciuta a livello internazionale dagli anni settanta proprio per la riflessione sui codici del mezzo fotografico, non ha mai puntato a individuare uno “spazio di esposizione” o “di azione”, bensì un “luogo della relazione” tra segno e spettatore, tra opera e contenitore, tra memoria personale e quella collettiva. L'artista descrive questo suo intervento puntualizzando che: “Di solito il senso di quanto viene visto in una mostra (d'arte o fotografica) è in corrispondenza univoca col suo significato. Nel mio progetto, invece, i due aspetti sono disgiunti in quanto per accedere all'opera è necessario fotografare ciò che è esposto sul muro con un cellulare munito del programma per la lettura dei Quick response code 2D. Solo a quel punto l'autore dello scatto potrà leggere sul display la frase che è stata affidata a quel codice. […] L’improvviso apparire della scritta è sempre accompagnata da un effetto sorpresa. […] Inoltre, il brevissimo testo che deve essere scoperto con un atto tecnologico possiede in sé un carattere di novità proprio per la sua tonalità patetica, il quale aprirà l’attenzione su aspetti della vita che devono essere osservati da punti di vista differenti... soprattutto oggi nell'era della smaterializzazione del reale.”
Franco Vaccari (Modena, 1936; vive e lavora a Modena) esordisce in campo artistico come poeta visivo dalla seconda metà anni sessanta dopo essersi laureato in Fisica. Il tema della traccia è quello che accomuna le sua intera ricerca e che lo porta a sperimentare differenti mezzi espressivi legati alle “nuove tecnologie”. La sua attitudine di pensare all'opera non come a una “forma progettata dall’artista”, ma ad un “processo innescato da esso” lo porta a realizzare azioni/eventi a cui assegna la denominazione di “esposizione in tempo reale”. Emblematica, a questo proposito, rimane la sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 1972 con un'opera che consisteva «[...] in una cabina Photomatic (una di quelle cabine per fototessere che si trovano nelle grandi città) ed una scritta in quattro lingue che incitava il visitatore a lasciare una traccia fotografica del proprio passaggio. Io mi sono limitato ad innescare il processo facendo la prima photostrip, il giorno dell’inaugurazione; poi non sono più intervenuto. Alla fine dell’esposizione le strip accumulate erano oltre 6000». Lavorare con la fotografia è sempre stato per lui un indagare le potenzialità di fruizione e di scoperta del reale più che l'effetto rappresentativo o mimetico in sé. Questo perché è sempre stato guidato da un interrogarsi sul ruolo dell'artista e sulle possibili relazioni interpretative tra l'opera e lo spettatore. Infatti, il suo lavoro risulta tangente a diverse aree di ricerca, ma quella che, forse ne esprime meglio il senso è la definizione di “realismo concettuale”. Vaccari ha sempre accompagnato l'attività artistica con la riflessione teorica pubblicando tra l’altro, “Duchamp e l’occultamento del lavoro” (1978), “Fotografia e inconscio tecnologico” (1979) e “Duchamp messo a nudo-Dai ready made alla finanza creativa” (2010). A tutt’oggi ha realizzato 40 “esposizioni in tempo reale ,“ una quindicina di video presentati nel 2003 al Festival del Cinema di Locarno e 25 “libri d’artista “. Oltre a quella del 1972, ha partecipato, sempre con sale personali, alle Biennali di Venezia del 1980 (“Esposizione in tempo reale n. 19. Codemondo”) e nel 1993 (“Esposizione in tempo reale n. 21. Bar code - Code bar”).
BASE / Progetti per l’arte è un’idea di artisti per altri artisti. BASE è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, la cui attività iniziata nel 1998, viene curata da un collettivo di artisti che vivono e operano in Toscana e che si fanno promotori di presentare a Firenze alcuni aspetti, tra i più interessanti dell’arte del duemila. BASE è un dialogo sulla contemporaneità aperto ad un confronto internazionale. Attualmente fanno parte del collettivo di BASE / Progetti per l’arte: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi. Fino adesso si sono tenute a BASE mostre di Sol Lewitt, Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Cesare Pietroiusti, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Michael Galasso, Luca Pancrazzi, John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Ingo Springenschmid, Paolo Masi & Pier Luigi Tazzi, Antonio Muntadas, Robert Barry, Luca Vitone, Gino De Dominicis, Liliana Moro, Claude Closky, Remo Salvadori, Pietro Sanguineti, Liam Gillick, Massimo Bartolini, Mario Airò, Eva Marisaldi, Rainer Ganahl, François Morellet, Bernhard Rüdiger, Nedko Solakov e Slava Nakovska, Olaf Nicolai, Giuliano Scabia, Kinkaleri, Steve Piccolo & Gak Sato, Rirkrit Tiravanija, Matt Mullican, Michel Verjux, Elisabetta Benassi, Pedro Cabrita Reis, Pietro Riparbelli, Simone Berti, Jeppe Hein, Gerwald Rockenschaub, Jonathan Monk, Peter Kogler, Carsten Nicolai, Surasi Kusulwong, Franz West, Tino Sehgal, Nico Dockx, Grazia Toderi, Armin Linke, Davide Bertocchi, Pierre Bismuth, Olivier Mosset, Stefano Arienti, Erwin Wurm, Thomas Bayrle, Christian Frosi e Diego Perrone, Hans Schabus, Maurizio Mochetti, Lawrence Weiner, Amedeo Martegani, Gianni Caravaggio, David Tremlett che hanno presentato progetti inediti pensati per lo spazio di BASE. Prossime mostre: Rossella Biscotti, Martin Creed, Daniel Buren, Ko Jeong-A, Sam Durant, Mai Thu Perret, Thomas Saraceno, Patrick Tuttofuoco, Christian Jankowski, John Armleder...
BASE / Progetti per l’arte opens Friday, January 17th, 2014 at 18.00 with a project by Franco Vaccari titled ‘Over Time’, specially designed for the Florence artist-run space, which this year celebrates its sixteenth year of activity. The exhibition ‘Over time’ consists of a geometric grid for reading a QR code on a wall , an altered photograph from the artist’s family albums and other elements that are apparently in contrast with each other to stimulate and analyze the meeting, in real time, between the viewer, the artist and the world.
Franco Vaccari’s project for BASE demonstrates that his long and prolific research , internationally known from the 1970s for its reflection on the codes of photography, has never aimed to identify an "area of exposure " or " action ," but rather a "place of relationship "between the sign and the viewer, between the work and the container, between personal and collective memory “. The artist describes his intervention by pointing out that "Always the meaning of what is seen in an exhibition (art or photography) is in correspondence with its unique meaning. In my project, however, the two are disjointed , since to access the work you need to photograph what is displayed on the wall with a cell phone equipped with a program to read the 2D Quick Response code. Only at this point the author of the photo can read on the display the phrase that has been assigned to that code. [...] The sudden appearance of the writing is accompanied by a surprise effect . [...] In addition, the short text needs to be discovered by an act of technology, possessing in itself the novelty of its own pathetic tone, which will focus on the aspects of life that should be observed from different points of view . .. especially today in the age of dematerialization of reality. "
Franco Vaccari (Modena, 1936, lives and works in Modena), made his debut in the field of art as a visual poet of the second half of the sixties after graduating in Physics. The theme of the track is what unites the whole of his research and is what led him to experiment with different mediums related to "new technologies." His attitude of thinking about the work, not as a "form designed by the artist," but a "process triggered by it" leads him to implement actions / events to which he assigns the name "real time display". Emblematic in this regard, is his participation at the Venice Biennale in 1972 with a work that consisted of "[...] in a photo booth (one of those photo booths that are found in large cities) and a text in four languages that urged visitors to leave a photographic trace of their passage. I am limited to get the process started myself by the first Photostrip, the day of the inauguration, then I no longer intervene. At the end of the exhitibion the strips accumulated to over 6000. "
Working with photography has always been for him to investigate the potential of enjoyment and discovery of the real rather than the representative or mimetic effect in itself. This is because it has always been guided by a question of the role of the artist and the possible interpretative relationships between the work and the viewer . In fact , his work is contiguous to the different areas of research, but one that perhaps best expresses the meaning is the definition of " conceptual realism " . Vaccari has always accompanied his artistic activity with the theoretical reflections, publishing among other things, " Duchamp and the concealment of work" (1978) , " Photography and technological unconscious " (1979) and " Duchamp stripped -Dai ready made the creative financing "(2010) . To date he has made 40 " Exhibitions in real time, " fifteen video presented at the 2003 Locarno Film Festival and 25 " artists' books " . In addition to that of 1972 , he participated in , always with personal rooms , at the Venice Biennale of 1980 ( " Real-time display n . 19 . Codemondo " ) and 1993 ( " Real-time display n . 21. Bar code - Code bar ").