Santo Alligo – Terrecotte
Nello specifico della scultura, le opere di Alligo insistono su registri diversi ma tutti medesimamente approfonditi con capacità tecnica spesso sorprendentemente mimetica.
Comunicato stampa
La Galleria Terre d'Arte è lieta di invitarvi alla mostra dedicata alle terrecotte di Santo Alligo. La galleria, che tradizionalmente si occupa di tracciare con rigore filologico un percorso nell'evoluzione dell'arte ceramica dal primo Novecento alla contemporaneità, presenta al pubblico una mostra definibile come particolare per più di una ragione. Prima di tutto Santo Alligo è un autore conosciuto a livello nazionale, e non solo, per la sua attività di ricerca nell'ambito del libro illustrato mentre meno nota è la sua attività artistica. Nello stesso tempo proprio il lavoro in ambito grafico ne ha caratterizzato in modo determinante la formazione culturale quanto la prima notorietà. S'individuano quindi immediatamente le caratteristiche insolite, originali dell'artista e della mostra a lui dedicata contraddistinta da un sapore di scoperta. Nello specifico poi della scultura, le opere stesse insistono su registri diversi ma tutti medesimamente approfonditi con capacità tecnica spesso sorprendentemente mimetica. Troveremo così dei risultati estetici affini alla statuaria fittile antica come altri prossimi al mondo contemporaneo dell'iperrealismo e della pubblicità ma rivisitati in una prospettiva tutta particolare. In questo senso constatiamo come i registri espressivi più vicini al mondo della diffusione commerciale siano stati completamente ribaltati dall'artista in ordine di finalità e principi.
L'insieme di questo lavoro risulta tuttavia coerente, fortemente contraddistinto e riconoscibile grazie alla personalità del suo creatore capace di restituire il proprio mondo con sguardo squisitamente ingenuo e insieme penetrante. Nell’aspetto specifico delle terrecotte, la mostra presso la Galleria Terre d'Arte si occupa di presentare in modo completo, attraverso lo sguardo critico di due storici dell'arte d'eccezione quali Vittorio Sgarbi e Marco Vallora e attraverso un profilo critico-biografico tracciato da Adriano Olivieri, la produzione di Alligo dai primi lavori degli anni Sessanta a quelli di recente elaborazione.
Santo Alligo nasce nel 1948 a Roccalumera in provincia di Messina. Emigrato a Torino nel 1953 dopo aver fatto gavetta in tipografie, zincografie e dopo aver svolto svariate occupazioni, frequenta la Civica Scuola d'Arte Ceramica. Successivamente entra nell'atelier della ceramista Anna Maria Carusi con la quale farà pratica sbozzando le grandi opere di creta destinate alla cottura. Lavora presso questo atelier dai dodici ai diciotto anni d'età. È solo un ragazzo ma già manipola con abilità l’argilla. Entra quindi nel celebre Studio Testa nel quale elabora i propri progetti e, partendo dall'idea di Armando Testa, realizza il modello del Pippo, l'ippopotamo della pubblicità. Passa quindi, dopo otto anni trascorsi in quegli uffici, a un seconda agenzia, la Bussolino-Sitcap, nella quale approda come art director, nel 1972, e dove lavora tuttora come consulente. Sono anni intensi durante i quali continua parallelamente la sua eclettica attività di scultore e durante i quali i suoi lavori entrano in alcune collezioni private. Alligo impersona un nostrano esempio di self made man che completa e approfondisce le proprie conoscenze frequentando mostre e musei, divenendo un avido bibliofilo, collezionando a sua volta le opere di celebri illustratori e scrivendo su prestigiose testate tra le quali: "Il Sole 24 Ore", "Charta" e "Tuttolibri". Lavora tuttora alacremente alle sue sculture continuando a tessere un discorso artistico mai interrotto.