BR1 / Gec – Soloshow
Soloshow con GEC e BR1. Grazie alla preziosa disponibilità della proprietà del ex palazzo Enel, continua l’attività di BI-BOx all’interno dei suggestivi spazi dei negozi del prestigioso palazzo proprio nel cuore della città.
Comunicato stampa
Sabato 15 febbraio 2014 alle ore 17 presso i negozi dell'ex palazzo Enel (incrocio tra via Palazzo di Giustizia e via Crosa) inaugura la mostra Soloshow con GEC e BR1. Grazie alla preziosa disponibilità della proprietà del ex palazzo Enel, continua l'attività di BI-BOx all'interno dei suggestivi spazi dei negozi del prestigioso palazzo proprio nel cuore della città.
BR1 (1984) è laureato in giurisprudenza, con una tesi in diritto islamico sulle fonti islamiche del velo e sviluppi recenti in Turchia, oggi si divide tra la professione legale e l’inarrestabile ricerca artistica, senza avere mai avuto una formazione accademica.
La ricerca di BR1 consiste in un’approfondita analisi sociale e civile, sviluppata per lo più nella direzione della dignità femminile e in genere degli immigrati provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente, declinata sotto i vari aspetti dei costumi, dei modi di vita e delle problematiche sociali.
L’interesse mostrato nei confronti della donna islamica e del velo, si è concretizzato in un percorso che ormai da cinque anni intreccia grandi poster raffiguranti donne musulmane, al quotidiano di tali donne, sia in un difficile contesto sociale come in Siria o in Afganistan, sia in situazioni più ordinarie, come ad esempio il rapporto tra madre e figli. Ciò che accomuna ogni immagine realizzata dall’artista è la consapevolezza di voler dare alla donna musulmana, e in generale ai migranti del Mediterraneo, una visibilità all’interno dello spazio pubblico, che svolga la funzione di cassa di risonanza, di protesta, o anche solo didattica.
GEC (1982) nasce a Cuneo e dopo il liceo artistico si laurea in architettura portando i suoi lavori nelle strade di Torino, Milano, Pisa, Firenze, Napoli, Venezia, Bologna, Nizza, Parigi e New York. Nel 2008 si trasferisce definitivamente a Torino dove vive e lavora come grafico e illustratore portando avanti un percorso artistico al fine di raccontare la nostra epoca alle generazioni future, così come suo nonno fece con lui.
“Cala la notte” è il risultato di un progetto durato 6 mesi nel quale, tramite utilizzo del web, Gec ha raccolto 12.000 Gratta&vinci usati. Un progetto di coinvolgimento sociale che ha impegnato tabaccherie e singoli individui ad una raccolta su tutto il territorio nazionale.
Durante il recupero il gruppo di matematici “Fate il nostro gioco“, che da anni si cimenta nel studio e nel calcolo delle probabilità di vincita (o meglio di perdita), ha contribuito alla diffusione della ricerca in tutte le conferenze che trattano i rischi e le future problematiche legate al gioco d’azzardo legalizzato. Un primo intervento è avvenuto lo scorso 31 agosto 2012 nelle calli di Venezia in occasione della Biennale di Architettura. Ora, questo lavoro è stato studiato per essere successivamente affisso in un area pubblica di tipo industriale. Il tentativo è quello di bloccare in un’ immagine la situazione attuale, in cui sulle forme della città industriale italiana sta calando lentamente il buio. Nella speranza che la notte non sia troppo lunga.
Da questo progetto è nata una serie di lavori a pezzo unico di diverse dimensioni partendo da quello più grandi di 6 x 3 metri.
I numeri dell’opera:
2.073 gratta & vinci utilizzati nell’opera
€ 10.387 spesi per acquistare questi 2.073 gratta & vinci
32,5 secondi impiegati in Italia per spendere € 10.387 in gratta & vinci
0,82% probabilità che tra tutti i 2.073 gratta & vinci ce ne sia almeno uno che faccia vincere 10.000 o più euro