Giovanni Bonaldi – TZLIL-suono
Giovanni Bonaldi ha immaginato un percorso espositivo originale che si snoda attraverso il piano terra e il primo piano della Fondazione e che si avvale di una pluralità di mezzi espressivi quali la pittura, la scultura e l’installazione.
Comunicato stampa
Giovanni Bonaldi ha immaginato un percorso espositivo originale che si snoda attraverso il piano terra e il primo piano della Fondazione e che si avvale di una pluralità di mezzi espressivi quali la pittura, la scultura e l’installazione.
Il lavoro di Bonaldi, giovane artista della Val Serina, si muove come una ricerca incessante e puntuale sulla radice del genere umano, sul reperimento di una identità dimenticata ma fondante, recuperando saggezza antica e visionarietà contemporanea.
Nel far questo il suo costante riferimento ai testi sacri della tradizione ebraica assume sia il valore di una conferma quanto il territorio fertile dove svolgere un ripensamento comprendente e profondo intorno al mistero che tutt’oggi circonda l’uomo e il suo agire.
Il libro dedicato all’artista, della collana Fluid per le edizioni Mudima con testi di Gino Di Maggio, Arturo Schwarz e Jean Blanchaert sarà disponibile durante l’inaugurazione.
Giovanni Bonaldi è nato a Serina (BG) – dove vive e lavora_ nel 1965.
Si diploma all’Accademia NABA di Milano nel corso di Pittura nel 1987. Nel successivo anno accademico, viene nominato assistente di Gianni Colombo nel corso di Strutturazione dello Spazio presso l’Accademia di provenienza. Da allora svolge la sua attività di ricerca nell’ambito delle arti visive articolando i suoi contenuti con i testi della mistica ebraica.
Ha collaborato con Alda Merini e Roberto Sanesi, Alberto Fiz, Carlo Pesce, Nadine Shenkar, Martina Corgnati, Silvia Gervasoni, Beatrice Resmini, Elio Carmi, Elena Di Raddo, Federico Sardella, Chiara Mari, Sara Fontana, Emma Panza, Riccardo Barletta, Mons. Gianfranco Ravasi, Rav Elia Richetti, Francesca Ruth Brandes.
Si sono alternate collaborazioni con strutture museali specifiche: MEB di Bologna (2004), il Museo delle Luci di Casale Monferrato (collaborazioni dal 2003 – 2013), Comunità ebraica di Venezia – Scala Mata Gallery (2008).
Dal 2010 Arturo Schwarz si occupa del suo lavoro presentando un Libro d’artista in occasione della Fiera d’arte contemporanea di Bergamo e alla Fondazione Mudima di Milano nel 2011; a Casale Monferrato presso la Comunità ebraica nel 2011; a Castel Rozzone nello spazio espositivo comunale, nel 2011; presso la sede ASAV al Palazzo comunale di Seriate (2011) e in collettiva alla Galleria Peccolo di Livorno nel 2012.
Sempre nel 2012, Arturo Schwarz ha redatto il testo critico per la mostra “… non dormire Bella Addormentata!” presso la Galleria Viamoronisedici a Bergamo e al Chiostro della S.S. Trinità di Serina (Bergamo).