L’Ossessione Nordica

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO ROVERELLA
Via Giuseppe Laurenti 8/10, Rovigo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Feriali 9.00-19.00
Sabato e festivi 9.00-20.00
Chiuso i lunedì non festivi

Vernissage
21/02/2014

alle ore 17.45, al Teatro Sociale

Contatti
Email: info@palazzoroverella.com
Sito web: http://www.mostraossessionenordica.it/
Biglietti

INTERO: 9 euro RIDOTTO: 6 euro

Patrocini

Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo

Editori
MARSILIO
Artisti
Franz von Stuck, Gustav Klimt, Max Klinger, Fernand Khnopff, Ferdinand Hodler, Edvard Munch, Arnold Böcklin
Curatori
Giandomenico Romanelli
Uffici stampa
STUDIO ESSECI
Generi
collettiva, arte moderna

Per la prima volta una grande mostra che documenta quanto i “Nordici”, Böcklin, Hodler, Klimt, Klinger, von Stuck, Khnopff e gli Scandinavi di varie tendenze come Zorn, Larsson o addirittura Munch, abbiano influenzato gli italiani, che ne hanno subìto il fascino o che ne hanno abbracciato con convinzione ed efficacia le suggestioni.

Comunicato stampa

Per la prima volta una grande mostra che documenta quanto i “Nordici”, Böcklin, Hodler, Klimt, Klinger, von Stuck, Khnopff e gli Scandinavi di varie tendenze come Zorn, Larsson o addirittura Munch, abbiano influenzato gli italiani, che ne hanno subìto il fascino o che ne hanno abbracciato con convinzione ed efficacia le suggestioni. L’arte nordica (scandinava, baltica, scozzese e tedesca più in generale) occupò, infatti, il ruolo di protagonista nelle prime edizioni della Biennale di Venezia (che nasce nel 1895), a fianco dei residui dell’arte pompier e delle manifestazioni dell’ufficialità accademica internazionale, rappresentando un elemento di novità e la vera svolta verso linguaggi e sensibilità moderni e talvolta rivoluzionari. Incise a tal punto che Vittorio Pica, il critico italiano forse più aggiornato e internazionale dell’epoca, ebbe a dire nel 1901 con indubbia efficacia che gli artisti italiani, vecchi e giovani, erano presi da una sorta di ossessione nordica. La mostra seleziona un gruppo di opere fondamentali nel tracciato della scelta ‘nordica’ delle prime Biennali; tra queste, in particolare, quelle che hanno determinato scelte e linee artistiche e culturali destinate a segnare indelebilmente l’arte italiana del primo Novecento. Il percorso prende il via dal racconto delle prime Biennali e dalla loro evoluzione: da vetrina dell’arte storica e pompier al trionfo del Simbolismo con successiva forte attenzione alle Secessioni di Monaco, Vienna, Darmstadt e alle conseguenze sui vari filoni dell’arte italiana. Il percorso espositivo presterà attenzione al momento svizzero della cultura tedesca – con Böcklin e Hodler – così come ai grandi viennesi e tedeschi – Klimt, Klinger e von Stuck – impegnati tra evocazioni mitologiche e dense interpretazioni simboliste dei miti non meno che della vita e dell’anima della belle époque mitteleuropea. Il paesaggio, nelle sue valenze interiori e in tutte le sue sinfoniche coloriture, l’inquieta e silenziosa natura nordica, gli interni domestici, maschere e ritratti in cui la figura umana, concepita tra tradizione accademica e indagine interiore, si fa carico dei nuovi strumenti di conoscenza e descrizione delle psiche nelle sue molteplici e contraddittorie valenze. Un percorso di enorme fascino, ricco di infinite sfaccettature, frutto di sensibilità diversissime. E proprio per questo seducente e, oggi, ineludibile.